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Punto diplomatico. Powell traccia le linee del
dopo Saddam
Sull’Iraq del dopo Saddam Colin Powell ha detto quel poco che già si
sapeva. Amministrazione militare per i primi tempi affidata agli uomini
della coalizione, con il compito di smilitarizzare il paese e di avviare
un primo processo di ricostruzione economica e sociale. Quindi il
contemporaneo inserimento nella politica di elementi iracheni,
fuoriusciti e interni, di fidata militanza anti-baathista. L’Onu e la
Nato giocheranno un loro ruolo ancora da definire così come i paesi
europei che hanno assunto una posizione contraria alla guerra. Ma sia
chiaro: “La coalizione di paesi che sta sconfiggendo Saddam Hussein,
quindi soprattutto Usa e Gran Bretagna, deve giocare un grande ruolo
anche nel dopoguerra”.
L’incontro attesissimo fra il Segretario di Stato americano e i ministri
degli Esteri dei Quindici, che ha paralizzato la viabilità brussellese
nei pressi del palazzone della Nato, si è così conclusa con una
rispettosa pronuncia delle posizioni. Powell ha illustrato con ottimismo
il buon esito della campagna militare e ha toccato il tasto sensibile
degli aiuti umanitari, che stanno partendo e che serviranno ad alleviare
le sofferenze della popolazione irachena e a favorire un clima di
ripresa del tessuto sociale, a cominciare dalle aree liberate. Il
ministro degli Esteri francese de Villepin, capofila degli oppositori,
ha ribadito le richieste agli Usa per il dopo Saddam: rispetto
dell'integrità territoriale dell'Iraq, ritorno ad una piena sovranità
del popolo iracheno e ruolo centrale dell’Onu.
Sui primi due punti gli Stati Uniti si sono già espressi positivamente
senza attendere le richieste di Parigi. Per quanto riguarda l’Onu è
probabile che la partita sarà più complessa: oltre al ruolo in Iraq
bisognerà valutare le proposte generali di riforma di un’istituzione
troppo importante per essere lasciata in balìa dell’impotenza. Per il
resto, come anticipato, l’importanza dell’incontro è nel fatto che si
sia svolto più che nelle dichiarazioni un po’ di circostanza che ne sono
seguite.
Il segretario di Stato Usa ha inoltre annunciato che la road map, il
piano di pace per il Medio Oriente, è “pronta per essere consegnata”.
“Siamo ansiosi di presentarla al primo ministro palestinese, stiamo
aspettando che sia confermato nel suo incarico e prevediamo che ciò
avvenga in una o due settimane. Stiamo aspettando che la nuova
leadership palestinese si faccia avanti”, ha detto ancora, precisando
che il piano “sarà consegnato alle due parti e presentato al mondo. Gli
Usa - ha promesso - saranno intensamente impegnati a lavorare con
entrambe le parti e altre nazioni nella regione”. La nuova leadership
palestinese “deve impegnarsi per porre fine alla violenza e al
terrorismo”, ha avvertito Powell, ma “ci saranno obblighi anche per la
parte israeliana”.
(p. men)
4 aprile 2003
pmennitti@ideazione.com |
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