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[26 mag 08]

L'opposizione deve cambiare profilo

Due episodi, negli ultimi giorni, non hanno gettato una luce positiva, a mio avviso, sull’atteggiamento dell’opposizione in questo avvio di legislatura. Mi riferisco per un verso alle critiche preconcette che sono giunte dopo che il ministro Scajola ha annunciato di voler riaprire al nucleare, e per altro verso all’attacco ideologico sferrato dal Pd (e non solo da Di Pietro, quindi) sulla questione delle frequenze televisive.

Nel primo caso, c’è da rimanere basiti. Tutti sanno che l'Italia, sul piano energetico, sta “morendo di no”: no al nucleare, no al carbone, no ai rigassificatori, e così via. Tutti questi veti “pecorariani” hanno creato una spaventosa dipendenza energetica del nostro Paese rispetto al gas russo e a quello algerino (il 66 per cento circa dell’energia elettrica prodotta in Italia viene dal gas) e, per peggiorare le cose, sono anche alla base del fenomeno delle bollette più care d’Europa, sia per le famiglie che per le imprese. Occorre invece, a poco a poco, trasformare ciascun “no” in un “sì”: sì al nucleare, che richiederà tempi medio-lunghi; sì al carbone (che ha ben 50 Paesi produttori nel mondo, e quindi ci mette al riparo da rischi di “ricatto”; senza dire che le nuove tecnologie di “carbone pulito” sono più rassicuranti anche dal punto di vista ecologico); sì ai rigassificatori che ci consentirebbero di comprare gas non solo da Russia e Algeria; e – naturalmente - sì anche alle energie rinnovabili (sapendo bene che, però, queste ultime potranno soddisfare solo una piccola parte del nostro fabbisogno).

Nel secondo caso, lo stupore è simile. Ma davvero qualcuno, a sinistra, è ancora convinto del fatto che Berlusconi abbia vinto le elezioni grazie alle tv? Oppure, all’inverso: davvero qualcuno pensa ancora che la sinistra sia stata punita dagli elettori a causa dell’attuale assetto del sistema radiotelevisivo in Italia? Se la sinistra continua ad aggrapparsi a queste scuse, temo che il Pd avrà bisogno di un cammino molto, molto lungo prima di ricandidarsi credibilmente al governo. A mio personale avviso, il Pd farebbe bene a vincere le resistenze interne, e a darsi un profilo innovativo e riformatore. Il governo, intanto, è partito benissimo, con decisioni nette, tempestive, e dirette a soddisfare esigenze concrete dei cittadini. Sarebbe ora che anche al loft ne tenessero conto.

 

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