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Fratelli Musulmani, una forza per islamizzare il mondo
di ROSSELLA FABIANI

[28 apr 08] Il movimento radicale islamico Al-Ikhwan al-Muslimuna (letteralmente “i fratelli musulmani”) è stato fondato in Egitto da Hasan al-Banna nel 1928. La nascita dei Fratelli Musulmani si colloca in un contesto storico di risveglio culturale e religioso. Il successo dell’associazione musulmana, organizzata in modo gerarchico e piramidale, fu immediato. La missione dei Fratelli Musulmani era riformare una società ritenuta inquinata e corrotta. Lo scopo finale, però, era stabilire uno Stato islamico. Per raggiungere il loro obiettivo, i Fratelli ritenevano fossero fondamentali l’educazione, la propaganda e la formazione dei giovani impegnati nel campo sociale. Infatti, una delle ragioni che spiegano il successo dei loro programmi sta proprio nel reclutamento capillare fra i giovani e nell’azione umanitaria in favore dei poveri e degli emarginati. Con le scuole, gli ospedali e i centri sociali, la Fratellanza ha assicurato una presenza costante e ha sostituito lo Stato, molte volte assente. All’inizio i Fratelli Musulmani lottarono contro la presenza coloniale e contro l’occupazione britannica. Ma non hanno mai voluto accettare un nazionalismo secolare che non fosse basato sui principi islamici. Per loro la creazione di uno Stato islamico è la garanzia per progredire nell’islamizzazione della società. In Egitto, i Fratelli si oppongono al potere civile già dal tempo di Galam Abdul Nasser (1918-1970), pure se gli storici sono in generale d’accordo nel riconoscere il loro contributo nella vittoria dello stesso movimento degli Ufficiali Liberi nel 1952.

Tuttavia, per tutto il periodo del governo di Nasser, i Fratelli rimangono in clandestinità. Sono perseguitati e imprigionati, ma con la loro tenacia politica e il loro zelo religioso per la conquista del potere, continuano a rafforzarsi attraverso le cellule di base nei quartieri popolari. La condanna a morte di Sayyid Qutb (1906-1966), teorico e pensatore dei Fratelli, segna una nuova tappa nello sviluppo del loro pensiero islamista. Nascono tre nuovi gruppi estremisti frutto di scissioni interne e di integralismo religioso. Sono “Takfir wa hijrah” (Dichiarazione di miscredenza ed emigrazione), “Al Jihad” (La guerra santa) e “Al Jama’ah Al Islamiyya” (Il raggruppamento islamico). Queste nuove formazioni scelsero dall’inizio la lotta armata contro il potere civile per difendere l’Islam e imporre uno Stato islamico. Anwar Al Sadat (1918-1981) fu ucciso dai Fratelli Musulmani nel 1981 per aver fatto la pace con Israele e per aver impedito che la Fratellanza islamica diventasse un partito politico. Ma quali sono le vie per propagare la dottrina dei Fratelli Musulmani e per raggiungere i loro scopi? La prima via in assoluto è quella dell’insegnamento nelle scuole e della predicazione nelle moschee. Le scuole e le moschee sono i due pilastri dell’educazione musulmana per raggiungere tutti i livelli della società. E’ nelle scuole e nelle moschee, infatti, che vengono insegnati e interpretati i testi del Corano e della tradizione musulmana.

La moschea per la Fratellanza Musulmana è il centro nevralgico dove si formano le menti dei credenti nei principi fondamentali dell’Islam. La seconda via è quella di influenzare il discorso politico per arrivare a islamizzare le istituzioni dello Stato e imporre una legislazione fondata sulla legge islamica (sharia). La sovranità di Allah è totale, onnipresente e globale. Allah è la fonte suprema dell’autorità religiosa e politica. Perciò, il compito dei Fratelli è quello di alimentare la jihad con tutti i mezzi e di imporre l’Islam come unico referente della volontà di Allah. La terza via è quella di lottare per il controllo progressivo del potere politico e delle istituzioni di governo. Solo in questo modo si arriverà alla creazione di uno Stato islamico. Le rivendicazioni politiche dei Fratelli sono lo sviluppo naturale dell’Islam nell’epoca contemporanea. Perché dall’inizio il Profeta diede alla comunità musulmana una dimensione religiosa e una prospettiva politica. Secondo Mohammed Mahdi Akef, la guida suprema dei Fratelli Musulmani in Egitto, i musulmani di oggi non possono fare altrimenti. Niente sembra poter fermare la loro corsa per conquistare il potere politico in Egitto malgrado gli arresti, la repressione e la prigione. La vittoria eclatante alle elezioni del Novembre del 2006, (88 seggi su 444), lo dimostra. I Fratelli Musulmani, con basi in tutti i Paesi arabi, con referenti di spicco nei Paesi occidentali e con imam fedeli al loro insegnamento nelle moschee, continuano ad essere la matrice principale della propaganda islamica e dell’islamizzazione globale.


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