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Alitalia: Air France abbandona,
si fa strada l’ipotesi russo-torinese
di STEFANO CALICIURI

[22 apr 08] Ed alla fine quello che nessuno riteneva possibile ha preso corpo: Air France abbandona definitivamente la trattativa d’acquisto di Alitalia lasciando la compagnia aerea allo sbando, anche in Borsa dove questa mattina il titolo ha segnato una perdita dell’11, 29 per cento (Air France, invece, in controtendenza al listino, ha segnato un positivo del 2 per cento). La comunicazione francese è giunta, attesa per la verità, ieri sera direttamente dal quartier generale transalpino. Sul breve documento, soltanto un paragrafo molto secco e puntuale, si legge che: “In risposta ad Alitalia che voleva chiarimenti sulla situazione giuridica creatasi per l’interruzione di tutti i negoziati tra Air France – Klm ed Alitalia, il gruppo Air France – Klm ha indicato alla compagnia italiana che gli accordi contrattuali intrapresi prima del 14 marzo in vista dell’Opa non sono più validi”.

Air France aveva chiesto il soddisfacimento di numerose condizioni per acquisire il 49,9 per cento delle quote appartenenti allo Stato italiano, ma sin da subito i sindacati hanno fatto fronte comune ed hanno, di fatto, impedito la buona riuscita dell’operazione. Oggi il governo italiano provvederà probabilmente a “prestare” a fondo perduto altri 150 milioni di euro alla compagnia di bandiera, per un duplice motivo: da un lato garantirne la sopravvivenza nel breve termine ed evitarne il commissariamento; dall’altro per prolungare le trattative con le eventuali cordate interessate all’acquisizione attendendo che nel frattempo si possa insediare il nuovo governo Berlusconi. L’azione-tampone governativa non ha però soddisfatto l’Unione europea che è assolutamente contraria ad un intervento pubblico. In un comunicato, infatti, ha espresso disappunto per “l’ulteriore aiuto statale; al più presto la compagnia aerea dovrà essere invece pronta per affrontare le regole del libero mercato”.

Dopo la fuoriuscita di Air France, Silvio Berlusconi è assolutamente intenzionato a prendere seriamente in considerazione l’ipotesi Aeroflot, la compagnia russa. Anche grazie all’intermediazione dell’amico Vladimir Putin, il premier italiano in pectore ha potuto avvicinare i vertici della compagnia chiedendo un aiuto finanziario a sostegno di Alitalia, rientrando cioè nella trattativa che nello scorso mese di novembre li aveva già visti protagonisti, ma dalla quale si erano ritirati perché, secondo loro, “le condizioni di vendita erano assolutamente insoddisfacenti”. Sul versante italiano si sta aprendo uno spiraglio anche da parte di Intesa San Paolo. Nei mesi scorsi l’istituto torinese aveva appoggiato l’offerta di Air One, poi esclusa dalla trattativa. Ora, pare che da piazza San Carlo sia giunto il via libera, come si evince dalle parole rilasciate all’Ansa dal presidente del comitato esecutivo Enrico Salza: “Se l’operazione avrà un respiro internazionale potremmo essere interessati”. Giovedì prossimo, intanto, ci sarà un nuovo incontro tra Alitalia e sindacati: si discuterà del futuro partendo dalle nuove proposte emerse in queste ultime ore.


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