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Gennaio-Febbraio 2004
L'Europe qui tombe

IDEAZIONE
Una partita tutta da giocare

Domenico Mennitti

AMICI & NEMICI
Bioetica e nuovi steccati
Lucetta Scaraffia
Si fa presto a dire Patria
Aldo G. Ricci
L’eterno codice dei furbi e dei fessi
Beppe Benvenuto

L’EUROPE QUI TOMBE
Il fantasma che s’aggira per l’Europa
Sindrome francese
Ludovico Incisa di Camerana
La grande paura degli europei
Alain Besançon
Considerazioni sul declino francese
Pascal Bruckner
La Germania qui tombe
Pierluigi Mennitti

CINQUANT'ANNI DI STORIA
“E l’Italia demonizzò il suo de Gaulle”
intervista a Giano Accame
di Eugenia Roccella


SAGGI
Chi ha paura della politica?

Dino Cofrancesco

OPERE PUBBLICHE:
UNA SFIDA PER LA POLITICA

L’Italia del fare alla prova dei fatti
Grandi opere: un metodo nuovo
Giuseppe Pennisi
Superare l’incertezza degli investimenti
Mario Martelli
Le strategie del finanziamento
Antonio Pedone
Il Project financing: mito e realtà
Pasquale Lucio Scandizzo
Federare per costruire
Stefano Maiolo e Giovanni Tria

AFFARI ESTERI
Il terremoto Schwarzenegger?

Alessandro Gisotti

LA VALIGIA DELLE INDIE
Garibaldi e Anita, leggenda d’America Latina
Federico Guiglia

SAGGI
Cinema italiano, il rilancio è possibile

Michele Lo Foco

IL CAPPELLAIO MATTO
“Il mio sogno? Una destra progressista”
intervista a Giorgio Albertazzi
di Fulvia Galli della Loggia

Un secolo di avanguardie culturali
Gennaro Sangiuliano

FEUILLETON. LEO STRAUSS
UN PLATONE PER LA POSTMODERNITA'
Alla ricerca di una “modernità con l’anima”
Leonardo Allodi
Comprendere prima di criticare
intervista a Raimondo Cubeddu
Il diritto naturale dopo il Novecento
Gianfranco Morra
Leo Strauss, Max Weber e le scienze sociali
Lorenza Gattamorta
La figlia: “Non travisate il suo pensiero”
Marco Respinti
Neo-conservatori seguaci di Strauss?
Ivo Germano
Scienza sociale e umanesimo
Leo Strauss

RECENSIONI
La biblioteca di Babele
Libri letti e recensiti
Lo schedario di Babele

 

 


«Che cosa tramonta e che cosa resta? Fu un puro caso che i Germani, incalzati dagli Unni, occupassero il paesaggio romanico interrompendo così la “cinesizzazione” finale del mondo antico. I popoli del mare che dal millequattrocento in poi ripeteranno le loro incursioni, simili tutte fin nei particolari, nel mondo egiziano, ebbero fortuna».

Oswald Spengler