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RIPARTE LA CORSA DEL PONTE SULLO STRETTO
Dopo lo stop degli ultimi due anni, il governo rilancia la realizzazione del ponte che unirà Calabria e Sicilia. Via ai lavori nel 2010, opera completata nel 2016.
di PEPPE CARIDI

[03 lug 08]
Torna attiva da oggi la Società “Stretto di Messina”, grazie ad un’assemblea degli azionisti in cui sono stati riconfermati tutti i vertici della società che lo scorso 25 ottobre era stata al centro di un acceso dibattito a Palazzo Madama; quel giorno l’aula del Senato bocciò l’emendamento che proponeva lo scioglimento della Stretto di Messina S.p.a. facendo incassare al governo Prodi una delle tante sconfitte politiche della legislatura poi conclusasi prematuramente. Oggi la società che segue il progetto del Ponte sullo Stretto torna attiva per avviare in modo rapido l’iter burocratico che porterà all’apertura dei cantieri nello Stretto. Sono stati confermati Giuseppe Zamberletti presidente, Pietro Ciucci amministratore delegato e Carlo Bucci vice presidente per dare continuità al lavoro svolto fino ad ora e in virtù dell’esperienza maturata negli anni più intensi (2001-2006) di lavoro per il Ponte. Per il progetto, inserito tra le opere prioritarie finalizzate al rilancio del sistema infrastrutturale del Paese, si tratta di una tappa molto importante che fa seguito all’iniziativa del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che nelle scorse settimane, tramite il ministro Matteoli, aveva sollecitato l’amministratore delegato Ciucci a porre in essere nei tempi più brevi tutte le condizioni per la ripresa delle attività inerenti alla costruzione del Ponte.

La riconferma dei vertici aziendali è un ulteriore passo avanti che ribadisce l’impegno in favore della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina da parte del governo, anche perché adesso che Lombardo è presidente della Regione Sicilia e Berlusconi ha un’ampia maggioranza di governo, realizzare il ponte diventa un imperativo di etica politica visto quanto è stata sbandierata in campagna elettorale l’esigenza di modernizzazione del Paese. Dopotutto negli ultimi mesi avevamo già avuto segnali dell’impegno del nuovo governo a favore della realizzazione del Ponte: il 23 maggio il ministro Matteoli poneva un termine ben preciso per la costruzione della grande opera discussa da decenni: “I lavori per il Ponte sullo Stretto di Messina possono iniziare alla fine del 2010 e terminare nel 2016”. Il Ponte è un progetto da sei miliardi di euro, e nel 2005 l’Impregilo s’è aggiudicata la gara per la realizzazione della grande opera nello Stretto con un’offerta da 3,88 miliardi: il contratto è ancora valido, come conferma Ciucci, precisando però che “sarà necessario un aggiornamento della convenzione tra il ministero delle Infrastrutture e la società Stretto di Messina, in modo da affinare il timing e aggiustare il piano di copertura economico e finanziario”.

Questi i numeri del progetto: con i suoi 3mila e 300 metri di campata unica, il Ponte nello Stretto di Messina è ancora virtuale, ma fa già parte del libro dei record per la sua architettura mastodontica. L’impalcato avrà una lunghezza complessiva di 3.666 metri comprese le due campate laterali sospese e sarà largo 60 metri. La sezione stradale dell’impalcato è composta da tre corsie per ogni carreggiata (due corsie di marcia e una di emergenza), ciascuna di 3,75 metri, mentre la sezione ferroviaria è composta da due binari con due marciapiedi laterali per i pedoni. E’ da record anche l’altezza delle due torri, che è stata aumentata di oltre 6 metri, fino a 382,60 metri. Al progetto Ponte hanno lavorato nel tempo oltre cento tra i migliori ingegneri e professionisti italiani ed internazionali. Il progetto ha, inoltre, ottenuto il via libera dai massimi organismi statali, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, l’Anas e le Ferrovie dello Stato, ma anche da privati come l’advisor indipendente Steinman-gruppo Parsons.  La struttura è in grado di resistere senza danni ad un sisma corrispondente a magnitudo 7,1 della scala Richter (più severo del terremoto che colpì Messina nel 1908) e, grazie alle caratteristiche aerodinamiche del profilo alare, è stato progettato per resistere a venti con velocità superiore a 216 Km/h, valore elevatissimo per le caratteristiche orografiche e climatiche dello Stretto.


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