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Bagnasco indica le priorità: le stesse del governo
di STEFANO
CALICIURI

[27 mag 08] Le priorità: emergenza rifiuti, sostegni alle famiglie e sicurezza sul lavoro. Potrebbe sembrare il programma elettorale di Silvio Berlusconi ma in realtà sono i consigli suggeriti da Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, al governo. Dopo Confindustria, attraverso le parole della presidente Emma Marcegaglia, quindi, anche la Chiesa dice la propria sulla situazione politica e sociale del Paese, evidenziando una certa coincidenza d’intenti con quelli del Popolo della libertà. Secondo Bagnasco, la nazione ha urgente bisogno di soluzioni non soltanto “sagge” ma soprattutto “sollecite”. Questo perché “anche moralmente è un elemento decisivo in ordine ad una politica buona: ci sono lungaggini e palleggiamenti che, oltre ad essere irrazionali e autolesionistici, offendono i cittadini, che attendono risposta in ordine ai beni che sono essenziali alla vita e alla dignità umana. Oltre al problema gravissimo e urgente dei rifiuti urbani della Campania, per la cui soluzione all’intervento delle pubbliche autorità deve corrispondere la responsabile collaborazione delle popolazioni, una serie di attese si apposta sul fronte degli stipendi e delle pensioni, per una difesa reale del potere d’acquisto, un’altra serie riguarda la famiglia: dall’emergenza abitativa alle iniziative di sostegno della maternità”. Questioni che sono al centro della discussione politica e che però anche la Cei ritiene di potere fare proprie. Nella prolusione episcopale, Bagnasco non fornisce soluzioni ma stabilisce semplicemente quelle che agli occhi della Chiesa sono da considerarsi le priorità emergenziali.

Un capitolo a parte è stato riservato alla televisione ed a come la società la utilizzi quasi a scopi “educativi”. L’avvento del segnale digitale, secondo Bagnasco, introdurrà un numero quasi infinito di canali satellitari. I genitori devono avere la saggezza e la responsabilità di controllare sistematicamente i programmi che attirano l’attenzione dei figli. “Auspichiamo – ha detto Bagnasco - che ci siano in misura adeguata fornitori di contenuti disposti ad entrare e a svolgervi una missione che, oltre i legittimi rientri, sappia farsi carico anche dell’inevitabile valenza civile e culturale dell’operazione. Si innesta qui l’esperienza dell’ancora giovane Sat2000, che da tempo si va preparando proprio per questi nuovi scenari. Il rischio non remoto, dicono gli esperti, è che i nuovi spazi diventino appannaggio delle industrie pornografiche presenti sul piano internazionale. Ovvio che nessuno vuole demonizzare un sistema ancora tutto da provare, tuttavia è necessario che le autorità competenti sappiano fin d’ora vigilare su questo delicato processo, e all’occorrenza intervenire per indirizzarlo su binari di effettivo valore pubblico”.

In verità, in Italia non è possibile trasmettere film o sequenze pornografiche in televisione, a meno che i contenuti non siano stati espressamente richiesti da un maggiorenne che sottoscrive un abbonamento. Probabilmente per pornografia si intende tutto ciò che non rientra nella morale cattolica. In sostanza, è stato usato un termine forte per estendere una preoccupazione di stampo ben più generale. La famiglia, quindi, dovrebbe ritrovare quell’armonia basata sul dialogo che la televisione negli ultimi trent’anni pare aver quasi cancellato e sostituito. In conclusione, Bagnasco ha accennato anche alla legge 40 (“è da auspicare che i criteri ispiratori e le disposizioni della legge 40 non siano oggetto di interventi volti a stravolgere il punto di equilibrio raggiunto dal Parlamento, e poi chiaramente confermato dall’esito referendario”) ed al problema della sicurezza sul lavoro, suggerendo a tutti gli attori in campo di rendersi più responsabili, anche se “è dagli imprenditori in particolare che si attendono quelle provviste e quelle innovazioni strutturali che sole possono garantire il successo degli altri interventi”.


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