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TRANSEUROPA. UN CONTINENTE IN PRIMA PAGINA



[05 lug 08]
Emergenza energetica, petrolio alle stelle, carovita, inflazione. La Banca centrale europea alza i tassi dello 0,25 per cento che toccano il 4,25 per cento, il punto più alto da sei anni. Le questioni si intrecciano fra notizie, commenti, analisi e soprattutto dossier sulla questione energetica che è sempre più al centro degli incontri internazionali. Di questo si era parlato nel recente vertice Ue-Russia in Siberia, e sulla definizione di una politica energetica comune europea si misura (tra le altre cose) il semestre di presidenza francese.

La dipendenza energetica italiana.
Ci pare opportuno, questa settimana, partire dall’Italia, facendo uno strappo alla regola di questa rubrica che riporta articoli e commenti ripresi dalla stampa straniera. Ma lo stato delle cose italiane ci sembra un buon punto di partenza per affrontare la più complessa situazione energetica europea. Nel nostro Paese si dibatte sulla utilità di riaprire una stagione nucleare abortita dal voto referendario alla fine degli anni Ottanta e il nuovo governo sembra intenzionato a porre questo tema fra le priorità della sua azione. Nessuno meglio di Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni, è in grado di fornire il quadro della situazione italiana: lo fa in questa intervista di Mario Calabresi su Repubblica.

La Merkel vuol rinunciare alla rinuncia al nucleare.
Nucleare in primo piano anche in Germania. A Berlino, il precedente governo rosso-verde aveva deciso di interrompere la produzione di energia dalle centrali nucleari nel 2020. Erano gli anni del petrolio a poche decine di dollari e il grande impulso che l’industria tecnologica del Paese ha dato alle energie alternative sembrava poter compensare la produzione nucleare. Senoché l’esplosione dei prezzi petroliferi e le preoccupazioni per le emissioni di gas stanno lentamente modificando il pensiero dell’opinione pubblica. E così, secondo la Zeit, la cancelliera ha deciso di portare nella prossima campagna elettorale il tema della rinuncia alla rinuncia del nucleare. Obiettivo: contenere i costi energetici e continuare a privilegiare una produzione che (scorie a parte) ritiene meno inquinante. E ovviamente mettere in difficoltà su questo punto i socialdemocratici, che alla fuoriuscita dal nucleare non vogliono rinunciare. Sempre dalla stampa tedesca due dossier speciali sulla crisi energetica: dallo Spiegel e ancora dalla Zeit. E dal settimanale economico Wirtschafts Woche le conseguenze per il settore automobilistico: diventerà sempre più conveniente l’auto elettrica. Anche perché, come dice il presidente di Gazprom sempre allo Spiegel, aumenti massicci si prevedono a breve anche per il gas.

E Sarkozy e Brown lanciano nuovi impianti.
E se in Francia Nicolas Sarkozy annuncia concretamente la costruzione di un secondo reattore nucleare della terza generazione EPR (Le Monde), dalle pagine dello scozzese The Scotsman il premier Gordon Brown affronta la questione dicendo che ci vorrebbero almeno mille nuovi impianti nucleari nel mondo, suscitando la ferma opposizione dei verdi. Un corsivo del Financial Times solleva però una questione politica, accusando i leader di non voler dire la verità ai propri cittadini: e cioè che l’unica soluzione realistica è convincersi che bisogna risparmiare energia. Una posizione condivisa dalla tedesca Zeit: chi risparmia vince.

Economia, la Germania cresce, la Spagna affronta la sua prima crisi.
L’economia europea non conosce tuttavia situazioni omogenee. E si può registrare una finale di clacio a ruoli invertiti. A un estremo c’è la Germania, i cui fondamentali vanno a gonfie vele e la Grosse Koalition lascerà in eredità un bilancio pubblico di cui essere orgogliosi: in più il comparto industriale tira e la disoccupazione cala continuamente tanto da essere tornata ai livelli del 1992 (ma dallo Spiegel, in inglese, riportiamo le preoccupazioni per i mesi futuri). Dall’altro c’è la Spagna, che sull’onda della crisi dei mutui sta incontrando la sua prima crisi economica dopo anni di ininterrotta crescita. L’Economist ci racconta come i cittadini se ne stiano accorgendo mentre il governo continua a sottovalutare il problema. El Mundo riporta i timori dei lavoratori. Però intanto la nazione in festa si gode meritatamente la coppa europea di calcio: ecco gli speciali di Marca ed El Pais.

Il partito di Erdogan in tribunale.
In Turchia giorni movimentati per l’Akp, il partito del premier Erdogan e del capo di Stato Gul. Il tribunale sta valutando se vi siano gli estremi per metterlo al bando con l’accusa di voler imporre nel Paese la sharia. Ne parlano diffusamente la Bbc e Today’s Zaman che riporta i verbali di difesa del partito. Mentre lo Spiegel riporta indiscrezioni dei media turchi che parlano di un putch sventato contro Erdogan.

Un caso ad Amburgo riapre le polemiche su etica e morte.
Si apre in Germania un caso apparentemente simile a quello vissuto in Italia con Welby. Un ex senatore locale di Amburgo, Roger Kusch, ha aiutato una anziana signora di settantanove anni a morire fornendole una dose letale di cocktail antimalarico e riprendendo tutto con un video. Il caso però è parecchio diverso. Perché la signora in questione, Bettina Schardt, non era per nulla malata. Semplicemente non aveva alcuna voglia di finire i suoi giorni in un pensionato per anziani. L’accusa è di assistenza al suicidio. Kusch ha rilanciato dichiarandosi disponibile ad assistere altre persone che volessero togliersi la vita. Il dibattito che si è scatenato riguarda il diritto o meno a decidere quando morire. Intanto la cancelliera ha preso posizione contro qualsiasi azione di suicidio assistito. Da International Herald Tribune, Cicero, Süddeutsche Zeitung, Spiegel.

Viaggi: birra a Praga, sole in Puglia.
Per i viaggi, gioco incrociato fra nord e sud. Vi mandiamo a Praga per assaggiare le migliori birre d’Europa con il reportage in italiano di CafféBabel. E vi spediamo in Puglia a godere sole, mare e arte con i consigli in tedesco della Süddeutsche Zeitung. Se invece volete soltanto divertirvi, secondo la Bbc potete scegliere sulla cartina un qualsiasi punto della Danimarca. Stando allo studio americano non correte davvero il rischio di annoiarvi.


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Un occhio indiscreto e dissacrante nei Palazzi del potere.
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