Questo sito è ottimizzato
per Internet Explorer.

(c) Ideazione.com 2008
Direttore responsabile: Barbara Mennitti
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Redazione: piazza Sant'Andrea della Valle, 6 - 00186 Roma
Tel: 0668135132 - 066872777 - Fax: 0668135134
Email: redazione@ideazione.com

[18 feb 08]

I giovani tuareg di Francesco Delzio

Il deserto non dà scampo. Il sole acceca, la sabbia punge, il vento disegna e ridisegna le dune, annullando ad ogni soffio tutti i possibili punti di riferimento. Eppure i Tuareg riescono a vagare di oasi in oasi senza bussole né strade tracciate. Qual è il loro segreto? Il gruppo, la forza della compattezza, l’unità d’intenti, ma soprattutto la solidarietà che spinge tutti a camminare a rotazione in testa alla colonna così da riparare chi segue dalla bufera. Francesco Delzio, 33 anni, direttore dei giovani imprenditori di Confindustria, usando la similitudine col popolo nomade africano, ha saputo descrivere con puntigliosa accuratezza la situazione dei trentenni italiani del terzo millennio, quella Generazione Tuareg lasciata a se stessa, senza quei punti di riferimento, politici, associativi, economici, che invece per i loro genitori rappresentavano una garanzia. Il libro dato alle stampe nel 2007 (Generazione Tuareg, 104 pgg., 8 euro, Rubbettino editore), ora è diventato un blog (www.generazionetuareg.it), un punto di ritrovo virtuale in cui discutere di problemi reali. Ma, soprattutto, trovare soluzioni in grado di mettere alle corde l’attuale classe dirigente, sia politica che imprenditoriale. Una vera e propria lobby. 

”Ha detto bene, una lobby. Una corporazione generazionale che sappia riappropriarsi di quella  parte di diritti goduti dai nostri genitori e che invece a noi sono negati: stabilità del posto di lavoro, di scuole, formazione, luoghi di confronto. Queste carenze falsano i rapporti di forza, non garantiscono di poter combattere ad armi pari. Ci dobbiamo in un certo senso autogestire, inventare un nostro percorso di formazione, e poi gettarci nella mischia avendo il coraggio di trasmettere all’intera società italiana e alle sue classi dirigenti i nostri valori. Gli unici che potranno consentirci di interpretare il secolo che è appena iniziato.” 

Il concetto di valore, però, è soggettivo. Ognuno fa riferimento alla propria scala...
 Credo che invece ce ne siano cinque che accomunano tutti i giovani di oggi. Prima di tutto il pragmatismo come rifiuto della verità preconfezionata, che consente di cercare risposte nuove a problemi nuovi. Quindi il rischio come leva dello sviluppo e dell’innovazione. Terzo: il nomadismo, ovvero la capacità inesausta di scoprire le opportunità del mondo che porta di conseguenza al quarto valore, la trasversalità, vista come ricerca del confronto con l’altro, senza barriere. In ultima analisi, la flessibilità come strumento per la crescita continua, per la ricerca della felicità individuale e collettiva. Credo che sia inutile inseguire i diritti perduti nel Novecento; ora è maturo il tempo per costruirne di nuovi a partire dal basso, direttamente da chi vive i tempi moderni e li vivrà ancora per almeno un trentennio.

Il primo problema che la Generazione Tuareg è chiamata a risolvere è quello della rappresentanza nelle istituzioni. Per quanto si urli, senza megafono è difficile essere ascoltati...
Il blog va proprio in questa direzione, aiutare i giovani a ragionare ed agire come una squadra. Faccio un esempio concreto: quando si tratta di votare qualcuno è ora che si scelga anche in base all’età. Votare un giovane, un nostro coetaneo, significa avere la certezza di mandare in Parlamento una persona che ci sa ascoltare, capire e, di conseguenza, rappresentare.

Con questa legge elettorale, però, la scelta è praticamente impossibile. La lista è bloccata, i nomi prestampati, si barra semplicemente un simbolo e si aspetta l’esito percentuale.
E’ questo il motivo per cui sul blog abbiamo inserito una guida al voto. Quando le candidature saranno ufficializzate, analizzeremo le liste in base a tre criteri: il numero e la posizione degli under 40; il grado di novità che ciascun candidato rappresenta; il programma elettorale in base alle necessità del mondo giovanile.

Insomma, darete i voti ai partiti.
Più che voti daremo un giudizio. Diremo in sostanza: tal partito rappresenta una novità perché ha inserito il cinquanta per cento di candidati under 40, talaltro non ci tiene in considerazione, e così via.

A prescindere dall’appartenenza politica?
Sarà il secondo passo. A parità di rappresentanza analizzeremo anche le proposte politiche. In questo momento storico è prioritario l’esser presenti nelle istituzioni; il problema non è chi, ma quanti.

Qual è la prima emergenza che una nuova classe politica dovrebbe risolvere?
Introdurre la cosiddetta flessibilità positiva. Creare cioè opportunità nel mercato dei servizi attraverso finanziamenti per borse di studio, viaggi all’estero, apertura di attività, non legate al patrimonio familiare ma in base al valore dell’idea personale.

Quale consiglio darebbe ai neolaureati per entrare velocemente nel mercato del lavoro?
Non inseguire il grande marchio, il brand, ma cercare le fantastiche opportunità offerte dalle nostre migliaia di medie imprese. Esse hanno tutto l’interesse a tenere nel loro organico i migliori talenti, responsabilizzandoli, stabilizzandoli e spesso consentendo loro di viaggiare. Per concorrere nel mercato internazionale la media impresa deve necessariamente puntare sulla qualità, sia dei propri prodotti che del proprio personale.

Ed invece agli studenti alla ricerca di una facoltà a cui iscriversi?
Qui si apre un capitolo a parte, che prescinde dallo studente ma coinvolge un intero sistema universitario paralizzato e paralizzante. Bisogna al più presto liberare le università italiane ancora ostaggio di un Sessantotto che ne ha volute tante e tutte uguali, creando invece competizione tra esse. Aprire il mercato delle docenze, separare la ricerca dalla formazione, stimolare gli studenti con borse di studio e viaggi all’estero. Solo così avremo studenti preparati, formati e pronti ad affrontare la selezione all’interno del mercato globale ad armi pari con i coetanei stranieri.

L’obiettivo di Generazionetuareg.it è quindi anche quello di aprire gli occhi a tutti coloro che ancora non vogliono vedere le rapide metamorfosi della società contemporanea...
Lo possiamo fare solo collegando tra loro tutte le oasi felici che ancora sono circondate dal deserto. In altre parole creare un network in grado di fare massa critica generazionale che possa rigenerare e rinnovare l’Italia, a partire dalla classe politica e dirigente.

Delzio come Beppe Grillo?
Certo che no. La differenza è fondamentale. Lui innalza la bandiera dell’antipolitica cercando di distruggere la classe dirigente. Noi invece nella funzione politica crediamo: proprio per questo stimoliamo il dibattito, cerchiamo soluzioni e, soprattutto, pretendiamo rappresentanza.

 

vai all'indice delle interviste



Pdl, attenti all'effetto amnesia
di Daniele Capezzone



Alla Berlinale voce ai silenzi di Katyn
di Pierluigi Mennitti



Serve la politica
per vincere la crisi

di Massimo Lo Cicero



Memorie di una geisha con i baffi
di Barbara Mennitti



Cloverfield, manifesto di un'era
di Domenico Naso



I giovani tuareg di
Francesco Delzio

di Stefano Caliciuri


Le riflessioni di un filosofo
sul mondo che cambia.

_____________

Un occhio indiscreto e dissacrante nei Palazzi del potere.
_____________

IL POST

I migliori post del giorno selezionati dai blog di Ideazione.

_____________
IDEAZIONE DOSSIER
Analisi, approfondimenti
e reportage.

IDEAZIONE VINTAGE
Il meglio dei primi quattordici anni della rivista bimestrale.
_____________
I BLOG DI IDEAZIONE

---

---

---

---