Questo sito è ottimizzato
per Internet Explorer.

(c) Ideazione.com 2008
Direttore responsabile: Barbara Mennitti
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Redazione: piazza Sant'Andrea della Valle, 6 - 00186 Roma
Tel: 0668135132 - 066872777 - Fax: 0668135134
Email: redazione@ideazione.com

PRESUNTI INNOCENTI MA NON PER DI PIETRO
L’ex pm propone di rendere ineleggibili i condannati in primo grado, infrangendo il principio costituzionale della presunzione di innocenza.
di Enrico Gagliardi

[20 feb 08] Walter Veltroni per giorni ha ribadito e sbandierato ai quattro venti che il Pd avrebbe corso da solo al Senato per essere libero, per essere fuori dal ricatto di quella sinistra impropriamente definita “radicale” che parecchi grattacapi ha portato alla passata maggioranza. Una scelta per certi aspetti coraggiosa e che infatti ha portato a Veltroni il plauso di gran parte dei media e degli analisti nostrani. In seguito, però, le cose sono andate diversamente e si è venuto a sapere che il Partito Democratico non correrà propriamente da solo ma apparentato con Antonio Di Pietro: la scelta è di quelle che destano forte meraviglia e tante perplessità proprio perché l’ex pm di Milano veicola inevitabilmente specifici valori in termini di giustizia; proprio questi valori infatti, tutt’altro che garantisti, si sono immediatamente palesati per bocca proprio di Antonio Di Pietro, che non è nuovo a proposte di legge al limite della costituzionalità. Il leader dell’Italia dei Valori da anni ormai pubblicizza ossessivamente una sua proposta di legge secondo la quale ai condannati con sentenza penale passata in giudicato non dovrebbe essere concesso l’elettorato passivo. Tralasciando per un momento le già forti perplessità che una norma del genere inevitabilmente veicola in termini di garantismo costituzionale, bisogna prendere atto che Di Pietro è andato anche oltre, proponendo negli ultimi giorni (sulla scorta del miglior “grillismo”) l’ineleggibilità anche solo per i condannati in primo grado. Non ci vuole certo un giurista per capire quanti dubbi sollevi una proposta del genere: siamo in palese violazione del dettato costituzionale che all’art. 27 solennemente proclama che “l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”; siamo insomma davanti all’inversione dell’onere della prova, quel baluardo garantista della nostra giustizia penale che dovrebbe essere per tutti un dato acquisito.

La proposta di Antonio Di Pietro sembra essere ripresa in maniera molto furbesca dal programma del Pd; al punto undicesimo infatti si legge testualmente “Noi proporremo anche di introdurre nel nostro ordinamento il principio della non candidabilità al Parlamento dei cittadini condannati per reati gravissimi come quelli connessi alla mafia e alla camorra, alle varie forme di criminalità organizzata, o per corruzione o concussione”. Questa dicitura rappresenta una formula volutamente troppo generica, per sviare il problema. Non sono infatti presenti i dettagli della vicenda, non viene detto se per condanna si intenda quella definitiva o come negli ultimi giorni si è intuito solo quella in primo grado. Generica è pure la definizione di “reato gravissimo”: non basta riportare come esempio fattispecie penali come l’associazione a delinquere o la concussione poiché nella proposta di legge dell’Italia dei Valori si parla universalmente di “condanna penale” che quindi comprende una serie di altre ipotesi delittuose che con la vita politica non hanno nulla in comune. Per dimostrare la poca logica sottesa ad una norma del genere possono bastare due esempi concreti: vigente questa legge Lino Jannuzzi non sarebbe candidabile perché condannato con sentenza penale passata in giudicato per diffamazione a mezzo stampa, reato d’opinione, assurdo retaggio del vecchio codice fascista; inoltre sempre secondo il principio propugnato da Di Pietro, ma a questo punto anche da Veltroni che non sembra aver espresso dissensi, Enzo Tortora non sarebbe mai entrato in Parlmento perché condannato in primo grado per un reato molto grave ma poi risultato totalmente inconsistente in appello. Tutti sanno infatti che Tortora fu prosciolto in maniera completa dai fatti che gli venivano addebitati.

Anche l’appiglio giuridico al quale l’Italia dei Valori si aggrappa per sostenere l’esigenza di una norma siffatta risulta molto debole. Si afferma nel disegno di legge numero 1076, firmato, tra gli altri, da Formisano, Rame e Pallaro, che nel nostro ordinamento sarebbe presente una lacuna per cui, mentre l’articolo 58 del Testo Unico di cui al Decreto Legislativo n. 276 del 18 agosto 2000 prevede dei limiti per l’eleggibilità nelle elezioni locali, da tale disciplina sarebbero esclusi, con un ingiustificato privilegio, proprio i membri del Parlamento nazionale: una grave mancanza del legislatore insomma, da sanare quanto prima. Ai firmatari però forse non è venuto in mente che, quella che loro definiscono una lacuna, sarebbe invece una scelta ben precisa del legislatore che, come gran parte della giurisprudenza costituzionale in materia conferma, ha probabilmente deciso di escludere dall’applicabilità della norma i deputati ed i senatori proprio per garantire quell’indipendenza del legislativo da “intrusioni esterne” che in un moderno Stato di diritto è giustamente tutelata in maniera robusta. Dovrebbero essere semmai i partiti politici a non candidare figure compromesse o comunque condannate in maniera definitiva ed in ogni caso è all’elettore che dovrebbe essere demandato il compito di giudicare circa la professionalità del candidato con l’unico strumento in possesso e cioè il voto. Tutto questo però gli esponenti dell’Italia dei Valori sembrano averlo dimenticato e Veltroni con loro.



Pdl, attenti all'effetto amnesia
di Daniele Capezzone



Alla Berlinale voce ai silenzi di Katyn
di Pierluigi Mennitti



Serve la politica
per vincere la crisi

di Massimo Lo Cicero



Memorie di una geisha con i baffi
di Barbara Mennitti



Cloverfield, manifesto di un'era
di Domenico Naso



I giovani tuareg di
Francesco Delzio

di Stefano Caliciuri


Le riflessioni di un filosofo
sul mondo che cambia.

_____________

Un occhio indiscreto e dissacrante nei Palazzi del potere.
_____________

IL POST

I migliori post del giorno selezionati dai blog di Ideazione.

_____________
IDEAZIONE DOSSIER
Analisi, approfondimenti
e reportage.

IDEAZIONE VINTAGE
Il meglio dei primi quattordici anni della rivista bimestrale.
_____________
I BLOG DI IDEAZIONE

---

---

---

---