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Istat: inflazione record, crescono benzina e utenze
di STEFANO CALICIURI

[01 lug 08] Un tasso così alto di inflazione non lo si registrava dal 1996: l’Istat fa sapere che nel mese di giugno è salita al 3,8 per cento, due punti decimali in più rispetto al mese scorso. A questo bisogna anche aggiungere che in soli trenta giorni i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,4 per cento. Neppure l’Eurozona sta meglio: secondo Eurostat in un anno l’inflazione è salita mediamente del 4 per cento trascinando in basso quindi l’intera economia continentale.

E da oggi previsti rincari anche sulle bollette di elettricità e gas. E’ proprio il settore energia a mostrare un aumento dei prezzi senza freni: più 2,8 per cento congiunturale e più del 14,8 per cento su base annua. Balzo in avanti che trascina anche il prezzo dei carburanti: la benzina, in particolare, è salita di quasi il 5 per cento in un mese e del 12,6 per cento in un anno. Senza freni il gasolio, oramai parificato alla verde: più 5,5 per cento su mese e più 31,2 per cento tendenziale. Sempre scorrendo i dati Istat, si nota anche come beni di prima necessità siano in forte e costante aumento. Nella stima preliminare, prodotti alimentari e bevande analcoliche sono cresciuti del 6,1 per cento, con un forte incremento soprattutto per la pasta i cui prezzi salgono in un anno del 22,4 per cento mentre il pane si ferma, per così dire, soltanto al 13 per cento. Non può essere semplicemente colpa del costo del grano, probabilmente accade qualcosa lungo la filiera di cui ancora non si è scoperta l’origine. In linea con gli aumenti anche i servizi balneari. Le prossime vacanze saranno all’insegna del risparmio, anche perché un bungalow od una piazzola di sosta in campeggio è aumentata rispetto allo scorso anno di circa il 6 per cento. Il costo medio, invece, per due lettini ed un ombrellone è salito del 9 per cento, cioè circa 30 euro per le tre comodità.

Gli aumenti record dei prezzi registrati nel settore alimentare avranno ripercussioni fortissime sui consumi delle famiglie, che rischiano a fine anno di registrare una drastica riduzione fino al 5 per cento. Anche i prezzi alla produzione industriale a maggio sono aumentati in misura esponenziale: 7,5 per cento, la variazione tendenziale massima dal gennaio del 2003. Carlo Rienzi, portavoce del Codacons, non nasconde la preoccupazione: “I rincari registrati negli ultimi sei mesi proseguono senza sosta, di questo passo determineranno a fine 2008 una maxi-stangata pari a circa 1.500 euro a famiglia”. Intanto il petrolio continua a crescere. Ieri sera, a New York il prezzo del greggio ha sforato quota 143 dollari al barile, segnando il nuovo primato storico a quota 143,67. Neppure l’Ice di Londra si è salvata dal trend: il barile ha aggiornato il proprio primato in chiusura di trattazione salendo a 143,19 dollari.


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