Questo sito è ottimizzato
per Internet Explorer.

(c) Ideazione.com 2008
Direttore responsabile: Barbara Mennitti
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Redazione: piazza Sant'Andrea della Valle, 6 - 00186 Roma
Tel: 0668135132 - 066872777 - Fax: 0668135134
Email: redazione@ideazione.com

La Russia dice no al Kosovo indipendente
di RODOLFO BASTIANELLI

[24 giu 08] In Europa il no che più risalta è sicuramente quella della Russia. Storicamente legata a Belgrado dalla comune appartenenza slavo–ortodossa, Mosca ritiene che l’indipendenza del Kosovo non solo violi i principi del diritto internazionale ma possa costituire anche un precedente per altre situazioni analoghe. Non a caso il ministro degli Esteri russo Lavrov, in un’intervista rilasciata in marzo alla Rossiskaya Gazeta, si è spinto ad affermare che i disordini esplosi in Tibet e la richiesta di maggiore autonomia da parte della popolazione albanofona in Macedonia sono ricollegabili all’indipendenza del Kosovo, aggiungendo inoltre che il suo effetto–domino sulle istanze separatiste di altre nazionalità sarebbe solo all’inizio. Ma se da un lato il Cremlino teme che i separatismi presenti nel territorio russo, primo fra tutti quello della Cecenia, possano trovare nel Kosovo un punto di riferimento, dall’altro ricorda all’Occidente come uno scenario non dissimile a quello kosovaro esiste anche in Georgia, dove da tempo Abkhasia ed Ossezia del Sud rivendicano la loro secessione da Tblisi, contando proprio sul sostegno offerto da Mosca. Non è un caso che, poco dopo la proclamazione dell’indipendenza kosovara, la Duma abbia approvato una mozione nella quale si ribadisce come il Kosovo costituisca un precedente e che la Russia dovrebbe procedere al riconoscimento di Abkhasia ed Ossezia del Sud qualora il governo georgiano decidesse di riprendere il controllo di questi territori con la forza.

Negli ambienti politici europei vi è quindi il timore che Mosca possa riconoscere le due regioni, soprattutto se la Georgia dovesse in futuro essere ammessa nella Nato. E di tono analogo a quello russo sono state anche le reazioni degli Stati dell’area caucasica, i quali da tempo si trovano a fronteggiare tendenze separatiste presenti nei loro confini. Di questi, l’Azerbaigian, alle prese con la questione del Nagorno–Karabakh, l’enclave a maggioranza armena che vent’anni fa dichiarò la sua secessione provocando un conflitto tuttora irrisolto, ritiene la dichiarazione unilaterale d’indipendenza di Pristina contraria alle leggi internazionali, mentre l’Armenia, attraverso il suo Presidente Sarkisian, ha tenuto a precisare come il caso del Nagorno–Karabakh non sia paragonabile ad altre situazioni in quanto questo nel 1988 proclamò la sua indipendenza nel rispetto delle leggi sovietiche allora esistenti, aggiungendo inoltre come la secessione del Kosovo non rappresenti un precedente e che un eventuale riconoscimento da parte di Erevan non influenzerà le buone relazioni con Mosca.

Di parere negativo sono state anche le reazioni della Georgia, che ha espresso la sua contrarietà per non inasprire i già difficili rapporti con Mosca, e della Moldavia, dove esistono delle spinte secessioniste nella regione russofona della Transnistria. Forti dubbi vengono invece dall’Ucraina, che per il momento non pare intenzionata a riconoscere il nuovo Stato. A Kiev convivono due diverse posizioni, in quanto se il Presidente Yuschenko ha auspicato che la questione possa ancora risolversi per via diplomatica, la commissione Esteri della Rada ha espresso invece il suo sostegno alla Serbia allineandosi quindi alla posizione di Mosca. Un gesto che, secondo i commentatori, sarebbe dettato dalla forte presenza di russofoni nelle regioni orientali e dalla dipendenza energetica del Paese verso la Russia. Fermamente contraria all’indipendenza kosovara appare la Bielorussia, il cui leader Aleksander Lukashenko è saldamente allineato alla politica del Cremlino. Se ufficialmente la posizione di Minsk è che per risolvere la crisi è necessaria un’intesa tra Belgrado e Pristina, il Parlamento bielorusso in una sua risoluzione afferma però come la secessione del Kosovo destabilizzi i Balcani creando un precedente per situazioni analoghe esistenti in altre parti del pianeta.


Le riflessioni di un filosofo
sul mondo che cambia.

_____________

Un occhio indiscreto e dissacrante nei Palazzi del potere.
_____________

_____________
IL POST

I migliori post del giorno selezionati dai blog di Ideazione.

_____________
IDEAZIONE DOSSIER
Analisi, approfondimenti
e reportage.

IDEAZIONE VINTAGE
Il meglio dei primi quattordici anni della rivista bimestrale.
_____________
I BLOG DI IDEAZIONE

---

---

---

---



E bravo Giulio
di Daniele Capezzone



L'epopea dei Rosinenbomber
di Pierluigi Mennitti



I gatekeepers anello debole del sistema

di Massimo Lo Cicero



Italiani, più telefonini per tutti
di Barbara Mennitti



Guida estiva per cinefili disperati
di Domenico Naso



Sergio Calizza: coordiniamo le politiche giovanili
di Stefano Caliciuri