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Tutte le dichiarazioni dei protagonisti in tempo reale
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Dichiarazioni raccolte dalle ore 19 alle ore 21

Walter VELTRONI (Pd): "Come è buona prassi in tutte le democrazie occidentali ho telefonato al leader del Pdl, Silvio Berlusconi, per esprimergli gli auguri di buon lavoro alla guida del Paese. Il risultato elettorale dice che la destra governerà questo Paese ma anche che c'è stato un riequilibio delle forze a favore della Lega. Ci auguriamo che riescano a governare il Paese nel rispetto di quei valori fondamentali a cui ho fattoriferimento nella lettera che ho inviato a Berlusconi in campagna elettorale".

Ciro ARGENTINO (Sa): "Una debacle totale. La sinistra ha segnato il punto più basso della sua storia. Non ci resta che fare resistenza culturale, tornare indietro cioé alla situazione del '48. E' un giudizio pesantissimo, senza possibilità di appelli. Ora bisogna ricostruire perché abbiamo lasciato il Paese alla peggior destra europea. Neppure le più pessimistiche Cassandre interne al partitohanno previsto una situazione del genere, ovvero la totale esclusione dal parlamento. Non ci posso ancora credere. Siamo crollati perfino nei collegi superblindati come Emilia Romagna, Toscana e Piemonte. Davvero incredibile".  

Laura RAVETTO (Pdl):"Quattro considerazioni. La prima: gli italiani hanno provato la sinistra e oggi l'hanno giustamente punita. La seconda: ancora una volta Berlusconi ha visto più avanti degli altri. La terza: il ceto moderato siamo noi del Pdl, quindi il terzo polo non è necessario. In ultimo: la forza dei numeri che arrivano dalla Lombardia confermano che la regione governata da Formigoni sia un modello da estendere su tutto il territorio nazionale".

Eugenia ROCCELLA (Pdl): "Di fatto gli italiani hanno anche in un certo senso approvato il referendum istituzionale. Mi pare di poter dire con certezza che al di là delle singole analisi di fallimento dei partiti piccoli il modello che si è voluto affermare è quello del bipartitismo.Credo che la transizione possa dirsi definitivamente conclusa".

Pierferdinando CASINI (UdC): "In una condizione praticamente impossibile siamo gli unici che hanno retto la botta".

Maurizio SACCONI: "Il risultato veneto è inequivoco: stravince la coalizione di Silvio Berlusconi e riemerge, quasi come nel 1996, un grande voto in favore della Lega. Il futuro governo Berlusconi non potrà non rappresentare il grande malessere del lombardo-veneto il quale invoca meno stato, meno tasse, meno burocrazia, migliori servizi per le persone e per le imprese".

Giorgia MELONI (Pdl): "Dobbiamo essere contenti ma con prudenza. E' indubbio che, in ogni caso, la Lega ha raggiunto ottimi risultati".

Teodoro BUONTEMPO: (La Destra):"La Destra cresce e sicuramente riusciremo a superare lo sbarramento del 4 per cento"

Dichiarazioni raccolte dalle ore 17 alle ore 19

Pino SGOBIO (Sa):"La mancanza della falce e martello nel simbolo della Sinistra Arcobaleno ha portato sicuramente un danno alla nostra lista".

Renato SCHIFANI (Pdl): "Cominciamo a crederci di più soltanto adesso".

Claudio GRASSI (Sa): "Se i dati che emergono dalle proiezioni e dallo scrutinio delle prime sezioni fossero confermati, il risultato della Sinistra l'Arcobaleno sarebbe disastroso e fallimentare. Il gruppo dirigente di Rifondazione comunista deve assumersi, di fronte a questo tracollo, le proprie responsabilità".

Gabriella CARLUCCI (Pdl): "Non posso non far riferimento alla mia Regione, la Puglia, dove la Sinistra Arcobaleno pur esprimendo il Governatore ha toccato i minimi storici. Questo significa che i cittadini hanno decretato la sconfitta e la "morte politica" della Giunta Vendola e della coalizione di centrosinistra. Hanno portato avanti una politica fallimentare fatta soltanto negli ultimi mesi di assunzionie tagli di nastri. I cittadini non sono stupidi, lo hanno capito e con il voto hanno espresso la volontà di mandare a casa l'attuale governo nazionale e regionale".

Daniele CAPEZZONE (Pdl): "Si profila un risultato a mio avviso eccellente, con una vittoria landslide, a valanga, di Silvio Berlusconi e della coalizione da lui guidata".

Ezio ERCOLE (Pdl): "Se si dovesse confermare la tendenza di queste prime proiezioni siamo di fronte ad un grande segnale di cambiamento. I due partiti maggiori devono altresì tener conto della polarizzazione del voto a discapito degli estremi. Un dato di cui bisogna necessariamente tener conto nel corso della legislatura".

Carlo GIOVANARDI(Pdl): "L'elettorato Udc ha seguito noi PopolariLiberali. Basta vedere i primi dati in Emilia Romagna e in Puglia. Il movimento dei voti è andato da sinistra verso destra: la Sinistra Arcobaleno ha perso voti a favore del Pd; l'Unione di centro ha preso i voti portati da De Mita e la Rosa Bianca; noi abbiamo preso i consensi dell'Udc, praticamente dimezzandolo. Ognuno vede l'esito dal proprio punto vista. Noi, dal nostro, siamo più che soddisfatti perché abbiamo portato nel Pdl gran parte del voto Udc".

Fabrizio CICCHITTO (Pdl): "Ci vorrebbe un accordo bipartisan per eliminare gli exit poll: abbiamo visto che non funzionano ma, anzi, destabilizzano. I risultati li avremo soltanto verso le 21 ma seil trend è questo mi parte che noi siamo avanti. Il programma di foverno sarà di responabilità della maggioranza, sulle riforme istituzionali cercheremo il dialogo".

Alberto ARRIGHI (La Destra): "Mussolini si è candidata col Pdl e le sue considerazioni rimangono tali. Credo abbia un problema di posizionamento. Sta in un partito democristiano, ha fatto l'attrice e credo che continua nel suo atteggiamento da commedia".

Angelo BONELLI (Sa):"Ora si apra una riflessione seria. C’è bisogno di una sinistra che parli un linguaggio nuovo al paese".

Paolo CENTO (Sa): "Se confermati gli exit poll, per noi si tratterebbe di un risultato fortemente negativo frutto dell’antiberlusconismo ma anche della nostra incapacità di dare un segnale di utilità del nostro voto. Per il futuro si prospetta quindi una sinistra su basi completamente nuove".

Francesco D'ONOFRIO (UdC): "Supereremo il 6 per cento nazionale. Ci sono Regioni in cui la nostra proposta è stata vincente".

Giuseppe PISANU (Pdl): "L'unico dato certo per ora è il calo della partecipazione".

Dichiarazioni raccolte dalle ore 15 alle ore 17

Cesare SALVI (Sa): "Spero ancora che Berlusconi non abbia la maggioranza al Senato".

Mario BACCINI (UdC): "Ci sarà un vincitore però a discapito della governabilità del Paese".

Alessandra MUSSOLINI (Pdl): "Bene, benissimo tutti i partiti che gravitano attorno all'area delle due grandi coalizioni. Per gli altri non c'è storia. La Destra ha avuto una sovraesposizione mediatica ma nonostante questo non ha ottenuto il risultato. Gli elettori hanno votato col cervello". 

Giulio ANSELMI (La Stampa): "L'antipolitica è stata tradotta in termini populistici tanto che vediamo premiate la Lega e l'Italia dei Valori"

Gianfranco ROTONDI (Pdl): "Bisognerà vedere come è andata nelle regioni, ma se gli exit-poll del Senato venissero confermati, anche da una dato parziale e nazionale di questo tipo, risulterebbe che l’Udc non prenderebbe senatori, o ne prenderebbe probabilmente nelle regioni dove vinciamo noi. Dunque, non ci toglierebbe seggi, e il Senato non sarebbe in bilico".

Roberto COTA (Lega): "La tendenza di crescita della Lega era evidente già nei giorni scorsi. Non credo che il risultato si possa discostare più di tanto dal dato degli exit poll. Il nostro risultato è fondamentale per ottenere quei cambiamenti per cui si è votato".

Umberto BOSSI (Lega): "La Lega è forte".

Guido CROSETTO (Pdl): "Chi commenta gli exit poll si commenta da solo".

Bobo CRAXI (Socialisti): "Si va verso una democrazia bipartitica, che era il vero obiettivo di questa campagna elettorale appiattita sui due partiti più grandi. Sulla sconfitta di una parte della sinistra il dato è chiaro. Sul nostro risultato è ancora presto poter dire qualcosa: un conto sono cento voti, un altro conto un milione".

Rocco BUTTIGLIONE (UdC): "Povero Berlusconi. La campagna di annientamento contro l'Udc è fallita. E così hanno messo in forse una vittoria sicura".

Mario BORGHEZIO (Lega): "Lega Nord superstar. Questa volta sarà difficile inciuciarci".

Maurizio LUPI (Pdl): "Non siamo ancora di fronte a dati reali e neppure proiezioni. Quindi aspettiamo e stasera commenteremo a bocce ferme. Non riesco solo a capire perché il successo della Lega dovrebbe essere un problema: è un nostro alleato". 

Giovanni RUSSO SPENA (Sa): "I dati dei primi exit-poll dovrebbero essere incommentabili, perché bisognerebbe aspettare le prime proiezioni. Ma se i dati sono questi, non è andata bene”.

Saverio ROMANO(UdC): "Il risultato ci soddisfa pienamente. Non ci hanno schiacciati, saremo in Parlamento. Se dovessero essere confermati i dati degli exit pollil governo sarà fortemente condizionato dalla Lega".

Giuseppe FIORONI (Pd): "Dai primi exit poll emergono due dati: un Pd che cresce e migliora rispetto al 2006 e un distacco di 10 punti che non c’era, che era qualcosa di diverso dalla realtà”.

Antonio TAJANI (Pdl): "Non c'è dubbio: il Popolo della Libertà è la prima forza del Paese".

Rosy BINDI (Pd): "Il successo del Partito democratico è innegabile. Possiamo affermare che è il primo partito d’Italia. Il risultato è straordinario per noi, non ci sono dubbi".

Ferdinando ADORNATO (UdC): "Il dato incontrovertibile è che l'Italia è in mano alla Lega. Per bilanciare questo peso auspichiamo in una grande aggregazione dei moderati. Noi siamo il terzo partito". 

[14 apr 08]


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