Luglio
- Agosto 1999
«Loro
adesso avevano paura degli slogan, dei programmi, dell’ideologia […]
Cosa gli restava? Il lavoro. E sapevano che ciascuno di loro aveva
qualcosa da fare, qualcosa di concreto: esami, ufficio, officina, pittura
magari, o letteratura, produzione, fabbricazione, tecnica; essi
producevano e producendo trasformavano, e questo per il momento designava
il loro senso, funzione e ruolo in questa Berlino perfettamente irreale.
Vidi questa gioventù come un pugno assestato al mondo esterno, come
trasformazione della realtà esterna Witold
Gombrowicz |
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