Cattivi Pensieri - Una rubrica di Vittorio Mathieu

[03 mar 08]

Lo zoccolo duro dell'odio politico

L’agente che ha multato gli autisti del pullman di Veltroni perché non avevano le cinture di sicurezza dice di essere ora perseguitato e seguito quando si sposta. Può darsi che sia una invenzione, ma è probabile che qualcosa di vero ci sia. Chi potrebbe prendersi la briga di perseguitarlo non è tanto qualcuno che ama Veltroni, quanto piuttosto qualcuno che odia i nemici di Veltroni, ossia il Popolo della libertà. Un sentimento analogo sentii esprimere in via del Plebiscito alla fermata dell’autobus vicino a palazzo Grazioli, da poco sede dell’allora presidente del Consiglio: “Si mettono tante bombe - disse alla lettera un tizio che attendeva l’autobus - possibile che non ne mettano una in quel palazzo lì?”. L’augurio non era tanto ad personam quanto contro la residenza, anche a costo di coinvolgere terzi. Del resto uno che si trovasse in palazzo Grazioli non poteva che essere dalla parte del reprobo.

Questo stato d’animo non è quello del Pd e neppure di tutti i seguaci dell’Arcobaleno, ma è pur sempre endemico in una parte della popolazione italiana (e straniera). Pensare che una campagna elettorale all’insegna della buona educazione lo soppianti è illusorio. Lo zoccolo duro dell’antiberlusconismo resiste e resisterà a qualsiasi cambiamento. Vedremo dalla percentuale di voti che andrà a Pecoraro Scanio se quel sentimento sia o no determinante, ma di certo su questo zoccolo duro le sinistre innalzano quel monumento al veltronismo, che apparentemente lo sconfessa.

A destra uno zoccolo duro simmetrico si formò nella Lega a favore di Bossi, ma gli zoccoli di quel genere sono peculiari delle sinistre, perché risalgono alla rivoluzione francese. Il Terrore se ne servì e, insieme, si mise al suo servizio. Le popolane aspettavano pazientemente lavorando a maglia che arrivasse la carretta con i condannati alla ghigliottina. E coloro che gridano “Cento, mille Vietnam” ne sono gli eredi. Si può solo aspettare il Termidoro, pur senza augurarsi che alla fine ne esca un Napoleone.

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