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Ecco i 37 sottosegretari.
I viceministri saranno promossi sul campo
di STEFANO CALICIURI

[13 mag 08] La squadra di governo che dovrà accompagnare l’Italia alla ripresa nei prossimi cinque anni è completa. I sottosegretari nominati nella tarda serata di ieri da Silvio Berlusconi vanno a completare gli assetti politici-istituzionali della maggioranza. Nonostante il numero esiguo di partiti da rappresentare, la scelta non è stata per nulla facile, soprattutto in funzione dei posti da assegnare, trentasette in tutto, contro i settantasette dell’ultimo governo Prodi. Significa, cioè, che la prima promessa della campagna elettorale è stata mantenuta: il governo è formato da sessanta componenti, compresi il premier Berlusconi e il sottosegretario Gianni Letta. Durante la cerimonia di giuramento avvenuta a Palazzo Colonna, il Presidente del Consiglio ha spiegato che non ha ancora provveduto alle nomine dei viceministri, che dovranno “conquistarsi la promozione”. Quasi a voler sottolineare che non saranno effettuate per equilibri politici da rispettare, ma soltanto per meriti personali acquisiti e dimostrati sul campo. Per conoscere i viceministri, dunque, bisognerà aspettare ancora qualche settimana. Un segnale chiaro nei confronti degli alleati: il governo è totale espressione del premier e nulla avanza se non è lui stesso a volerlo. Anche questo rappresenta un importante elemento di discontinuità con il passato.

Sono otto i sottosegretari alla presidenza del Consiglio. Oltre ai già preannunciati Paolo Bonaiuti (portavoce del governo con delega all’editoria), Gianfranco Micciché (comitato interministeriale per la programmazione economica) e Rocco Crimi (sport), entrano anche Carlo Giovanardi (famiglia e droga), Aldo Brancher (federalismo) e Maurizio Balocchi (semplificazione normativa). Viste le resistenze da parte di molti ministri, alla fine anche Michela Vittoria Brambilla è entrata nella squadra della Presidenza con la delega al turismo. Agli Esteri torna Alfredo Mantica che sarà affiancato da Enzo Scotti e da Stefania Craxi. La tradizione craxiana e socialista della Farnesina è stata rispettata: Stefania succede al fratello Bobo. Sottosegretario agli Interni è Alfredo Mantovano, smentendo così le voci che lo davano in dissidio con il titolare del dicastero Robarto Maroni. A questi si aggiungono anche Michelino Davico e Nitto Palma. Alla Giustizia approdano Maria Elisabetta Alberti Casellati e Giacomo Caliendo, mentre Ugo Martinat, Paolo Romani, Adolfo Urso si occuperanno di Sviluppo Economico.

Il ministero chiave per il rilancio e lo sviluppo dell’economia vedrà come protagonisti accanto al titolare Tremonti i sottosegretari Alberto Giorgetti, Daniele Folgora, Nicola Cosentino, Luigi Casero e Giuseppe Vegas. Giuseppe Cossiga e Guido Crosetto sono stati invece delegati alla Difesa. Il coordinatore laziale di Forza Italia, Francesco Giro, affiancherà Sandro Bondi alla Cultura, mentre Roberto Menia sarà accanto a Stefania Prestigiacomo all’Ambiente; ad Antonio Bonfiglio è toccato diventare sottosegretario all’Agricoltura. Le grandi opere costituiscono un punto fermo del programma di governo: ecco quindi, oltre al ministro Altero Matteoli, si sono resi necessari quattro sottosegretari: Roberto Castelli, Bartolomeo Giachino, Mario Mantovani e Giuseppe Maria Reina. C’era molta attesa anche per le nomine interne al ministero del Welfare, dopo l’accorpamento con la Sanità. Probabilmente sarà Ferruccio Fazio ad occuparsi di Salute, mentre Eugenia Roccella avrà la delega ai temi etici. Sul fronte del Lavoro invece i due sottosegretari sono Pasquale Viespoli e Francesca Martini. Riconoscimento anche per Giuseppe Pizza che, dopo non aver richiesto lo slittamento della data elettorale, è stato “ricompensato” con il sottosegretariato all’Università. Novità anche sul fronte della nuova dirigenza politica di Forza Italia. Daniele Capezzone, direttore del Velino e promotore del network Decidere.net, è il nuovo portavoce: affiancherà Denis Verdini, da una settimana coordinatore nazionale di via dell’Umiltà.


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