Questo sito è ottimizzato
per Internet Explorer.

(c) Ideazione.com 2008
Direttore responsabile: Barbara Mennitti
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Redazione: piazza Sant'Andrea della Valle, 6 - 00186 Roma
Tel: 0668135132 - 066872777 - Fax: 0668135134
Email: redazione@ideazione.com

In principio fu la donna, il mito di Doris Lessing
di MICHELA GUALTIERI

[06 mag 08]
Doris Lessing
Una comunità perduta
Fanucci Editore
pagg. 236, € 17,00

Il premio Nobel per la letteratura del 2007, “cantrice delle esperienze femminili”, torna ad affrontare un tema a lei molto caro: l’analisi dei rapporti tra uomo e donna. Ma lo fa ovviamente a modo proprio, alla maniera di una scrittrice che nella sua lunga carriera ha amato mettersi in gioco nella sperimentazione di generi diversi, dal realismo modernista alla fantascienza: inventa un suo personale mito delle origini, in base al quale agli albori dell’umanità esisteva una comunità di sole donne, le Cleft, che vivevano felici in riva al mare, ignare di passato e di futuro, scandendo il tempo con semplici riti mensili, legati alle fasi lunari e ai cicli biologici del corpo femminile. Una situazione idillica e appagante che viene incrinata nel momento in cui le donne della comunità, che si riproducono spontaneamente, cominciano a mettere al mondo degli esseri strani e mostruosi: dei maschi. Dapprima questi individui, guardati con orrore e sgomento, vengono soppressi, ma alcuni, salvati dagli animali selvatici, come in tanti miti greci e romani, riescono a sopravvivere e a raggiungere l’età adulta.

Gli uomini si stabiliscono quindi in una comunità separata ma vicina a quella delle donne e dai primi diffidenti e aggressivi contatti tra queste due tribù ha inizio il lento percorso che porterà l’umanità ad allontanarsi dal paradiso terrestre in cui era nata e ad entrare nel tempo della storia. E’ infatti dalla dialettica e dal confronto con l’altro da sé che nasce la consapevolezza della propria identità. A differenza delle donne, tendenzialmente sedentarie ed abitudinarie, gli uomini sono irrequieti, avventurosi e irresponsabili e questo porta alla rottura della immobilità in cui le donne avevano sempre vissuto, all’abbandono definitivo della spiaggia che era stata la loro secolare dimora e alla fondazione di una nuova, integrata comunità, di uomini e donne insieme, nucleo fondativo della successiva umanità. L’episodio finale della distruzione della caverna contenente le secolari ossa delle antenate, con la conseguente dispersione delle loro ceneri, è simbolico di un nuovo inizio che si fonda sulla liberazione dal fardello del passato.

Questa storia, che rovescia quella biblica della donna creata dalla costola di Adamo (“Lo trovo alquanto sospetto. Dev’essere invenzione di un maschio.”) è ricostruita e narrata da uno storico della Roma imperiale, sulla base di antichissimi documenti in suo possesso. Questa singolare angolazione, lontana nel tempo sia dai fatti narrati che dal presente dell’autrice, serve in realtà a confermare la tesi di fondo del libro: che i rapporti tra i sessi hanno radici ataviche e non mutano in realtà nei secoli, in quanto basati su differenze che non sono il risultato di un processo evolutivo, ma hanno origini innate e misteriose. Lo stile piano e quasi monocorde della Lessing, così privo di sussulti e sforzi sintattici, sembra recuperare il ritmo affabulatorio delle narrazioni trasmesse oralmente, logorate e levigate dal tempo, e dona a questo racconto il fascino di qualcosa che è antico e prezioso.

 


Le riflessioni di un filosofo
sul mondo che cambia.

_____________

Un occhio indiscreto e dissacrante nei Palazzi del potere.
_____________

_____________
IL POST

I migliori post del giorno selezionati dai blog di Ideazione.

_____________
IDEAZIONE DOSSIER
Analisi, approfondimenti
e reportage.

IDEAZIONE VINTAGE
Il meglio dei primi quattordici anni della rivista bimestrale.
_____________
I BLOG DI IDEAZIONE

---

---

---

---



Più Balladur
e meno Attali

di Daniele Capezzone



In viaggio da Berlino a Bonn
di Pierluigi Mennitti



Il Mediterraneo visto dagli Usa

di Massimo Lo Cicero



Italians
do it better

di Barbara Mennitti



Salviamo la festa del cinema di Roma
di Domenico Naso



Marco Casella, l'importanza della politica estera
di Stefano Caliciuri