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Soubrette candidate: il Pop della Libertà?
di PAOLA LIBERACE

[29 feb 08] Prima è toccato a Aida Jespica, attuale volto (o forse sarebbe meglio dire “corpo”) del Bagaglino: poi ad Angela Sozio, ex del Grande Fratello, più famosa per essere stata fotografata sulle ginocchia di Berlusconi. Stando alle voci diffuse la scorsa settimana, sembra proprio che il Popolo della Libertà sia alla ricerca disperata di una squinzia televisiva da candidare: senza offesa, si capisce, per le due malcapitate, che oltre a una certa frequentazione con il Cavaliere a prima vista non sembrano avere molti altri titoli per accostarsi alla politica. Più che da Popolo, insomma, roba da Pop delle Libertà. A voler mal pensare, sembrerebbe quasi un tiro mancino giocato a bella posta da qualche antiberlusconiano, professo o tacito. Perché il diffondersi delle voci che la scorsa settimana le davano tra le liste del PdL hanno stupito e in qualche caso raggelato più di un sostenitore del centrodestra: non solo quelli che storcono il naso di fronte alla politica-spettacolo.

Stavolta, a dire il vero, non si tratta semplicemente di un posto in Parlamento a vallette e conduttrici, com’era stato nel caso della Carfagna, della Carlucci o della Gardini – dimostratesi peraltro estranee allo stereotipo che le aveva accompagnate su quegli scranni. La mossa è più abile e solletica i dubbi di quanti affollavano la piazza del Family Day per chiedere alla politica rispetto e tutela per le famiglie regolari. Proprio a loro deve aver pensato chi ha escogitato un simile colpo basso: non a caso, i pettegolezzi sono stati diramati negli stessi giorni in cui il Pdl ha candidato figure di tutt’altro spessore con l’esplicito intento di sottolineare – si leggeva nella nota diramata dal partito – “la centralità nel programma del Pdl della difesa della famiglia”.

Altro che famiglia, qui siamo alle rovinafamiglie, sembra suggerire la presenza della Yespica e della Sozio. Poco importa che di nessuna delle due sia stato confermato l’impegno: è bastato farne i nomi per gettare un’ombra tanto lunga da oscurare il leader del Popolo della libertà, infilando tra il lusco e il brusco qualche insinuazione di troppo sulle sue frequentazioni femminili. E’ questo il vero problema: la condotta personale di Berlusconi, il suo profilo etico, vero punto debole della sua immagine pubblica. Passi Apicella, passi il lifting, passino le barzellette: ma la fama di sciupafemmine, oltretutto fuori tempo massimo, comincia a rivelarsi un boomerang. E se il Cavaliere non decide di porvi un freno, giocare a screditarlo rischia di diventare fin troppo facile: forse neppure un premier al suo terzo mandato può più permetterselo.



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