In assenza di elezioni, per tenere il polso della fase attuale della
politica interna tedesca ci si deve affidare alle indicazioni dei
sondaggi. In Germania ci sono molti istituti di qualità che, in
collaborazione con tv o giornali, offrono periodicamente (e in
alcuni casi settimanalmente) la fotografia degli umori
dell’elettorato, raccolti ed elaborati da staff di esperti. Va da sé
che ogni gruppo di ricerca utilizza propri sistemi e metodi
d’indagine, per cui i risultati che ne vengono fuori differiscono di
qualche punto per quel che riguarda il consenso dei partiti o dei
loro leader. Qualche volta divergono anche nelle tendenze. Non è il
caso degli ultimi sondaggi. La settimana scorsa abbiamo offerto ai
lettori quelli
dell’istituto Allensbach, oggi sono stati resi noti quelli
dell’istituto Forsa che hanno il vantaggio di poter meglio
misurare le conseguenze del vertice di Heiligendamm e gli ultimi
sviluppi delle polemiche interne fra i partiti.
Il dato che emerge in ogni
caso è quello della crisi dell’Spd. Il partito
socialdemocratico scivola al 25 per cento dei consensi,
raggiungendo il livello più basso negli ultimi anni e viene
incalzato sempre più direttamente dalla Linke, la nuova
forza politica di sinistra nata dalla fusione fra i
socialisti dissidenti di Oskar Lafontaine e i
post-neo-comunisti di Gregor Gysi. Di questa nuova
formazione, della sua forza consolidata ad Est e del suo
potenziale di espansione ad Ovest, abbiamo lungamente
scritto in questa rubrica e in altri articoli su Ideazione
(anche per il riflesso di analoghe vicende italiane, legate
ai costituendi partito democratico e sinistra democratica).
Ora il sondaggio di Forsa lancia la Linke come terza forza
del quadro politico tedesco, con un 12 per cento che le
consente di scavalcare in un sol colpo Verdi e liberali. In
più l’SPD registra il crollo dei consensi per il suo leader,
il pacioso Kurt Beck, che in un confronto diretto con Angela
Merkel perderebbe 54 a 16: anche questo è il dato di
gradimento più basso per un candidato socialdemocratico alla
Cancelleria.
Stallo anche per i
cristiano-democratici, che perdono un punto rispetto alla
precedente rilevazione dell’istituto Forsa e si attestano
sul 37 per cento. I successi di Angela Merkel sul piano
internazionale tengono a galla il partito ma per sfondare
servirebbe una maggiore incisività anche nelle
questioni interne. Le riforme invece restano ancora
appese a compromessi che non arrivano e per la cancelliera
si prospetta un’agenda densa di impegni sul fronte interno a
partire dalla prossima settimana, quando si sarà concluso il
semestre di presidenza tedesco dell’Unione Europea. Il
vertice di Bruxelles chiuderà appunto i sei mesi di Europa
made in Germany. Tutto è incentrato sul via libera al nuovo
mini-trattato costituzionale. E questa volta gli scogli per
la Merkel sono due:
i gemelli Kaczynski. Ne riparleremo domani.
(c)
Ideazione.com (2006)
Home
Page
Rivista | In
edicola | Arretrati
| Editoriali
| Feuilleton
| La biblioteca
di Babele | Ideazione
Daily
Emporion | Ultimo
numero | Arretrati
Fondazione | Home
Page | Osservatorio
sul Mezzogiorno | Osservatorio
sull'Energia | Convegni
| Libri
Network | Italiano
| Internazionale
Redazione | Chi
siamo | Contatti
| Abbonamenti|
L'archivio
di Ideazione.com 2001-2006