Socialdemocratici sempre più in rosso
di Pierluigi Mennitti
[20 giu 07]


In assenza di elezioni, per tenere il polso della fase attuale della politica interna tedesca ci si deve affidare alle indicazioni dei sondaggi. In Germania ci sono molti istituti di qualità che, in collaborazione con tv o giornali, offrono periodicamente (e in alcuni casi settimanalmente) la fotografia degli umori dell’elettorato, raccolti ed elaborati da staff di esperti. Va da sé che ogni gruppo di ricerca utilizza propri sistemi e metodi d’indagine, per cui i risultati che ne vengono fuori differiscono di qualche punto per quel che riguarda il consenso dei partiti o dei loro leader. Qualche volta divergono anche nelle tendenze. Non è il caso degli ultimi sondaggi. La settimana scorsa abbiamo offerto ai lettori quelli dell’istituto Allensbach, oggi sono stati resi noti quelli dell’istituto Forsa che hanno il vantaggio di poter meglio misurare le conseguenze del vertice di Heiligendamm e gli ultimi sviluppi delle polemiche interne fra i partiti.

Il dato che emerge in ogni caso è quello della crisi dell’Spd. Il partito socialdemocratico scivola al 25 per cento dei consensi, raggiungendo il livello più basso negli ultimi anni e viene incalzato sempre più direttamente dalla Linke, la nuova forza politica di sinistra nata dalla fusione fra i socialisti dissidenti di Oskar Lafontaine e i post-neo-comunisti di Gregor Gysi. Di questa nuova formazione, della sua forza consolidata ad Est e del suo potenziale di espansione ad Ovest, abbiamo lungamente scritto in questa rubrica e in altri articoli su Ideazione (anche per il riflesso di analoghe vicende italiane, legate ai costituendi partito democratico e sinistra democratica). Ora il sondaggio di Forsa lancia la Linke come terza forza del quadro politico tedesco, con un 12 per cento che le consente di scavalcare in un sol colpo Verdi e liberali. In più l’SPD registra il crollo dei consensi per il suo leader, il pacioso Kurt Beck, che in un confronto diretto con Angela Merkel perderebbe 54 a 16: anche questo è il dato di gradimento più basso per un candidato socialdemocratico alla Cancelleria.

Stallo anche per i cristiano-democratici, che perdono un punto rispetto alla precedente rilevazione dell’istituto Forsa e si attestano sul 37 per cento. I successi di Angela Merkel sul piano internazionale tengono a galla il partito ma per sfondare servirebbe una maggiore incisività anche nelle questioni interne. Le riforme invece restano ancora appese a compromessi che non arrivano e per la cancelliera si prospetta un’agenda densa di impegni sul fronte interno a partire dalla prossima settimana, quando si sarà concluso il semestre di presidenza tedesco dell’Unione Europea. Il vertice di Bruxelles chiuderà appunto i sei mesi di Europa made in Germany. Tutto è incentrato sul via libera al nuovo mini-trattato costituzionale. E questa volta gli scogli per la Merkel sono due: i gemelli Kaczynski. Ne riparleremo domani.

(c) Ideazione.com (2006)
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