Questo sito è ottimizzato
per Internet Explorer.

(c) Ideazione.com 2008
Direttore responsabile: Barbara Mennitti
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Redazione: piazza Sant'Andrea della Valle, 6 - 00186 Roma
Tel: 0668135132 - 066872777 - Fax: 0668135134
Email: redazione@ideazione.com

[10 mar 08]

Si materializza il fantasma del Pli

Un fantasma si aggirava per l’Italia: il Partito liberale italiano. Da pochi giorni ha però abbandonato lo stato gassoso per materializzarsi di nuovo al centro della scena politica. Dalla sede romana di viale delle Milizie è trapelata infatti una notizia che rinfranca: i suoi candidati verranno schierati in tutti i collegi elettorali della Camera e del Senato, poderosa linea Maginot contro i liberali taroccati che militano tanto nel centrosinistra quanto nel centrodestra. Prima di estrarre un siffatto dado, la base del partito è stata adeguatamente consultata. Non certo con il rozzo sistema delle primarie (che nel caso del Pli avrebbero paralizzato il Paese), semmai realizzando un sofisticato referendum su Internet. E poiché il pensiero liberale è per sua natura fantasioso e flessibile, molte e tutte suggestive erano le opzioni in gioco. Alla domanda “In caso di elezioni cosa preferiresti?” così la massa militante ha risposto: partecipare soli col simbolo del Pli (17 per cento), partecipare col Pd di Veltroni (31 per cento), partecipare alleati della Pdl (28 per cento), creare un polo con il Pri (11 per cento), partecipare alleati dei Radicali (10 per cento), non partecipare (2 per cento), non saprei (2 per cento). E’ pur vero che la somma delle diverse percentuali dà 101, ma si tratta di un dettaglio. Ciò che conta è che quello liberale è un partito davvero democratico: tant’è vero che ai suoi piani alti si è appunto deciso di correre da soli.

In caso di vittoria il presidente del Consiglio sarà il segretario Stefano De Luca. Anche se non si tratta di una prima scelta (invano l’ex ministro Renato Altissimo ha provato a convincere l’ex segretario radicale Giovanni Negri, da anni affermato imprenditore nel settore vitivinicolo) resta comunque quanto di meglio il convento liberale avesse da offrire ai suoi sparuti pellegrini. Liste ovunque, quindi. E consoli sapere che tra i candidati più prestigiosi compare anche Carlo “Chi?” Scognamiglio. Lo stesso, per intenderci, che quando presiedeva il Senato (con lui, a comporre un dimenticabile trio Lescano delle istituzioni, vi erano Oscar Luigi Scalfaro e Irene Pivetti) amava intervenire tenendosi una mano in tasca, giusto per tastare in presa diretta il clima politico.

“Speriamo che gli elettori capiscano che è in corso un vero e proprio colpo di Stato e sgonfino nelle urne i due partiti neonazisti di Veltroni e Berlusconi”, ci ha detto lo stesso De Luca e, più che liberali, le sue parole ci sono sembrate in libertà. E’ però possibile che il leader abbia scontato l’emozione di un giornalista al telefono. “E speriamo che oltre a noi vengano premiati anche i democristiani e i socialisti. Se lo meritano, sono i partiti della grande tradizione politica italiana. Il nostro obiettivo è far sì che al Senato né il Pd né il Pdl consegua da solo la maggioranza. Così capiscono che un sistema non si può semplificare con una stretta di mano tra due uomini d’onore”. Sarà, ma la scorsa settimana in Transatlantico lo avevamo sentito spiegare la sua strategia a Giorgio La Malfa in maniera decisamente più comprensibile: “Guarda Giorgio, a Berlusconi stavolta voglio proprio far male: soprattutto al Senato, dove spero di fargli perdere più regioni che posso. Così impara a non avermi voluto candidare…”.

Il sito web del Partito liberale è stato intanto preso d’assalto. Intensa, quasi febbricitante si sviluppa in queste ore la discussione tra i sei partecipanti al forum. Dei dieci messaggi scambiatisi finora, quello di Giacomo Barelli ci è parso il più emblematico: “Cari amici, pur facendo parte del consiglio nazionale ed essendo candidato alle amministrative della mia città, Viterbo, ad oggi non so assolutamente nulla in relazione a cosa sta facendo il Pli per le elezioni politiche: liste, incontri, candidature. C’è qualcuno che sa dirmi qualcosa?”. Avremmo girato volentieri la domanda allo stesso candidato premier ma questi si stava imbarcando in tutta fretta sull’ennesimo aereo. Ovunque nel Paese monta infatti l’attesa per la sua salvifica ascesa al potere, per l’ascolto delle sue parole ispirate, anche solo per una sua corroborante stretta di mano. Non sapendo dove gli incontri elettorali siano stati organizzati, azzardiamo un consiglio agli utenti delle cabine telefoniche: fate attenzione, nei prossimi giorni potreste dover far spazio al nuovo che avanza.

***

Da un lancio Ansa: «La principessa Alessandra Borghese sarà candidata nelle liste dell’Udc. Il suo obiettivo principale, dice e spiega nel suo sito, è “combattere contro la maleducazione”». Bene, brava. Speriamo che nella penombra di un confessionale un prelato le faccia capire quanto sia cafone far precedere il suo borghesissimo cognome da un titolo nobiliare abolito sessant’anni or sono dalla Costituzione repubblicana.

 


vai all'indice di Baracca e Burattini


Le riflessioni di un filosofo
sul mondo che cambia.

_____________

Un occhio indiscreto e dissacrante nei Palazzi del potere.
_____________

_____________
IL POST

I migliori post del giorno selezionati dai blog di Ideazione.

_____________
IDEAZIONE DOSSIER
Analisi, approfondimenti
e reportage.

IDEAZIONE VINTAGE
Il meglio dei primi quattordici anni della rivista bimestrale.
_____________
I BLOG DI IDEAZIONE

---

---

---

---



Ma dov'erano i riformisti?
di Daniele Capezzone



In bici nella Berlino degli scioperi
di Pierluigi Mennitti



Una nuova Bretton Woods per i cambi

di Massimo Lo Cicero



Cuneesi in vetta senza rum
di Barbara Mennitti



Verdone, il passato che non torna
di Domenico Naso



Giovanardi: "Il Pdl diventa repubblica"
di Stefano Caliciuri