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Industriali e sindacalisti si sfidano dalle liste di Pd e Pdl

[11 mar 08] La partita più importante per il futuro italiano si giocherà sui tavoli economici: risollevare le sorti dei conti pubblici e, soprattutto, rilanciare l’export del Bel paese sono le priorità da cui non si può fuggire. Scorrendo le liste elettorale dei due maggiori partiti sembrerebbe che i leader lo abbiano capito. Mai come nella prossima tornata elettorale le liste dei maggiori partiti italiani sono state zeppe di imprenditori, economisti ed industriali. Il confronto più acceso ed interessante sarà con ogni probabilità quella tra Massimo Calearo, contestatissimo presidente di Federmeccanica, capolista del Pd in Veneto, ed Ettore Riello, presidente e amministratore delegato dell’omonimo gruppo di condizionatori e caldaie, candidato nella stessa regione per il Popolo delle Libertà. Solo di confronto si può parlare, però, perché in realtà con l’attuale sistema elettorale non sarà inscenata alcuna sfida. Semmai soltanto una presa d’atto, una sfilata di belle intenzioni e di buona educazione nei confronti di un avversario politico che certamente sarà “competente”, per il quale “si nutre rispetto”, con il quale “ci si conosce da anni”.

Uno dei primi nomi ad esser celebrati da Walter Veltroni è stato Matteo Colaninno, figlio di Roberto, ex presidente dei giovani imprenditori di Confindustria, capolista alla Camera in Lombardia. Anche le liste delle Marche saranno guidate da una figlia celebre: si tratta di Maria Paola Merloni, un cognome che non può che far pensare agli elettrodomestici. La Merloni, però, non è una new entry: già due anni fa era presente, seppur non in posizione privilegiata, all’interno delle liste dell’Ulivo. Rimanendo in ambiente confindustriale, anche la Puglia presenta il suo esponente: si tratta di Margherita Mastromauro (pastificio Riscossa), numero due dell’associazione regionale. A fare da contrappeso al management aziendale, non potevano mancare i sindacalisti: in Veneto per la Camera corre Pier Paolo Baretta della Cisl e mentre al Senato è presente il nome di Paolo Nerozzi, (Cgil). Gian Carlo Sangalli, segretario generale della Cna emiliana, è nelle liste democratiche del Senato.

Anche negli ambienti di via dell’Umiltà e di via della Scrofa è stato tenuto molto in considerazione il settore imprenditoriale. In Puglia è presente addirittura un “tridente”: Francesco Divella (pasta), Antonio Lorusso (caffè)e Luigi Lo Buono (ex presidente della Fiera del levante). In Calabria una posizione di spicco è stata assegnata allo stilista Santo Versace, ma anche a Vincenzo Speziali, ex presidente di Confindustria Catanzaro, molto vicino ai Circoli del Buongoverno di Marcello Dell’Utri, così come lo è il ligure (ma schierato in Sicilia) Pierpaolo Pizzimbone. Molto discussa la candidatura nel Lazio di Giuseppe Ciarrapico, editore con interessi anche sul versante delle acque minerali. Domenico Angelucci, editore di Libero e de Il Riformista, sarà invece deputato del collegio Lombardia 1 del Popolo della libertà. Nella partita Alitalia potrebbe avere un’importante voce in capitolo Daniele Toto, nipote di Carlo, fondatore della Airone, concorrente di Air France nella gara per acquisire la compagnia di bandiera tricolore. Spostandosi verso i rappresentanti sindacali, Berlusconi e Fini presentano Loreno Bittarelli, uno dei capi della rivolta dei tassisti romani contro le liberalizzazioni di Bersani. Una candidatura che, abbinata alla contemporanea esclusione dalle liste di Cazzola, Biondi, Jannuzzi, Capezzone e Sterpa, ha fatto storcere (e non poco) il naso ai molti che ancora speravano in una svolta liberale della coalizione di centrodestra. (ste. cal.)

 



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