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Capezzone ricomincia da tredici
di Domenico Naso
[05 lug 07]


Un piccolo slargo nel cuore di Roma, molti giornalisti e curiosi, un banchetto e un microfono. Comincia così l’avventura di Decidere.net, il nuovo network liberale lanciato da Daniele Capezzone. Sei minuti sei dedicati ai 13 punti programmatici (i 13 cantieri per una politica ad alta velocità, come li definisce lui stesso), a simboleggiare non già una povertà di idee e di contenuti, bensì un approccio pratico e pragmatico ai problemi dell’economia italiana.

È senza dubbio una ricetta liberale e liberista, proposte già sentite ma anche idee che in Italia sono tacciate di eresia. Prima fra tutte la flat tax, l’aliquota fiscale unica, che Capezzone vorrebbe fissare al 20 per cento. L’impetuosa crescita economica di molti paesi dell’Est europeo (tigri baltiche su tutti) è dovuta proprio alla rivoluzione fiscale. Capezzone, però, non ha ereditato la classica fumosità radicale, e ci tiene a spiegare come si trovano i soldi per coprire questo progetto fiscale. “Il costo è coperto – si legge nella nota diffusa a largo Goldoni – da una riduzione della spesa pubblica (al netto della spesa per investimenti e per interessi sul debito) dell’1 per cento annuo (5 per cento in 5 anni), il che equivale a dire riduzione della spesa pubblica complessiva, calcolata in rapporto al Pil, dello 0,4 per cento annuo (2 per cento in 5 anni, dal 51 al 49 per cento)”.

Il primo punto, dunque, è certamente di rottura e di forte impatto. Ma anche gli altri dodici non sono da meno: federalismo fiscale; presidenzialismo e monocameralismo; credito d’imposta per spese sanitarie e di istruzione; privatizzazione immediata di Rai, Ferrovie, Alitalia, Poste e servizi pubblici locali (seguendo l’esempio di Aznar); responsabilità patrimoniale del pubblico amministratore; progetto “impresa in un giorno”; riforma delle pensioni e ammortizzatori sociali (welfare to work); statuto dei lavori (progetto Biagi-Treu); detassazione del lavoro straordinario e aumenti salariali legati all’andamento dell’azienda; abolizione del sostituto di imposta per i lavoratori dipendenti; superamento degli ordini professionali; abolizione valore legate del titolo di studio e valutazione dei docenti.

Liberalismo e liberismo, dunque, per un network multimediale che ha raccolto le adesioni di numerose personalità del mondo della politica, dell’economia, del giornalismo e della cultura, tra cui Piero Melograni, Giorgio Rebuffa, Giordano Bruno Guerri, Maria Giovanna Maglie, Filippo Facci, Giuliano Cazzola, Giovanni Orsina, Vittorio Macioce, Giuseppe Pennisi, Giancarlo Pagliarini, Michael Leeden, Carlo Stagnaro, Guido Gentili, Alberto Mingardi e Barbara Mennitti di Ideazione. Ma sui propositi liberali di Capezzone aleggia la domanda fatidica: l’ex segretario radicale si alleerà con la sinistra, con la destra o sceglierà la via del terzismo? La risposta è chiara: “Crediamo nel bipolarismo, molti di noi auspicano un netto bipartitismo, e quindi sceglieremo. Ma lo faremo proprio sulla base delle priorità segnalate nei 13 punti. Certo, siamo delusi dal comportamento dei due maggiori schieramenti nelle loro rispettive occasioni di governo: e perciò apriamo questi 13 cantieri, pronti a collaborare con chi sarà davvero determinato a farlo insieme a noi”.

Iniziativa politica, senza dubbio, ma non nuovo partito. Su questo Capezzone è altrettanto chiaro perentorio. Per adesso Decidere sarà un network, una sorta di think tank multimediale, che crede nella Rete e proprio all’interno di essa vuole concentrare i suoi sforzi maggiori. Blog, video, sms, mms a simboleggiare la ventata di contemporaneità che il progetto vuole portare nella politica italiana. E intanto il sito, in meno di 24 ore ha avuto migliaia di visite e centinaia di commenti (quasi tutti entusiasti). Federico Punzi, radicale di lungo corso nonostante la sua giovane età e firmatario dei 13 punti capezzononiani, ha a nostro avviso descritto perfettamente il nuovo network: “E’ una barca a vela in un mare difficile da attraversare”. Giusto. Ma forse anche per questo la navigazione si preannuncia appassionante e ricca di opportunità.

(c) Ideazione.com (2006)
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