Victor Zaslavsky
IL MASSACRO DI KATYN
Il crimine e la menzogna



L. 20.000
 
   IL LIBRO
La fucilazione di circa 15mila ufficiali polacchi da parte di reparti speciali del Nkvd sovietico, nell’aprile del 1940, nota come "massacro di Katyn", è soltanto uno dei crimini del regime staliniano e uno degli elementi del generale processo di "pulizia di classe" a cui l’Urss sottoponeva i Paesi caduti sotto il suo dominio. Ma l’episodio ha un valore eccezionale dal punto di vista storiografico, perché rappresenta l’esempio più clamoroso del grado di manipolazione e di falsificazione dei fatti da parte dei sovietici - che imputarono la strage ai nazisti - e del livello di complicità dei governi occidentali, determinata dall’intrinseca ambiguità insita nell’innaturale alleanza tra democrazie occidentali e un regime totalitario - quello sovietico - per sconfiggere un altro regime totalitario, quello tedesco. Per oltre cinquant’anni l’opinione pubblica non solo sovietica, ma mondiale, rimase all’oscuro della verità e tuttora in gran parte ne ignora i particolari. I documenti originali - scoperti per caso in un archivio dell’ex Urss, tenuto accuratamente nascosto - tradotti per la prima volta e pubblicati in appendice al libro, rivelano non solo i preparativi, gli scopi e le modalità di esecuzione del massacro, ma anche il grado di collaborazione (fino al giugno 1941) tra i regimi di Hitler e Stalin, concordi sulla spartizione della Polonia e sull’annientamento della classe dirigente di quella nazione. E sono l’ennesima dimostrazione della doppiezza dei dirigenti sovietici che, senza perdere per un attimo la coscienza delle proprie responsabilità, per decenni hanno respinto "con sincera indignazione" le accuse di colpevolezza, protestando contro ogni tentativo di far luce sulla vicenda. Solo con il passaggio delle consegne da Gorbaciov a Eltsin e con la decisione di quest’ultimo di rendere pubblici i documenti conservati negli archivi dell’ex impero, finalmente si comincia a conoscere la verità.

 

   L'AUTORE
Victor Zaslavsky, docente di Sociologia alla Luiss-Guido Carli di Roma, ha insegnato anche all’Università di Leningrado, alla Memorial University in Canada, all’Università di Berkeley, alla Stanford University in California e alle Università di Venezia e Firenze. Tra i suoi libri pubblicati in Italia, Il consenso organizzato (1981); Dopo l’Unione Sovietica (1991); Storia del sistema sovietico (1995); Togliatti e Stalin. Il Pci e la politica estera staliniana negli archivi di Mosca (1997), scritto in collaborazione con Elena Aga-Rossi e per il quale ha conseguito nel 1998 il premio Acqui Storia. Con Ideazione Editrice ha pubblicato nel 1996 La Russia senza soviet.


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