Raymond Aron
L'OPPIO DEGLI INTELLETTUALI
prefazione di Angelo Panebianco
L. 38.000
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IL LIBRO |
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Assente dalle librerie da molti anni, torna in Italia un classico del pensiero liberale contemporaneo, nella sua versione
completa. A cavallo tra il pamphlet e il saggio di sociologia culturale, questo libro rappresenta forse la più penetrante critica agli intellettuali
occidentali di sinistra che sia mai stata scritta. Raymond Aron, da un lato ricostruisce gli argomenti di cui certa intellighenzia si è nutrita
nella sua polemica contro la "democrazia capitalista" e ne mostra tutti i punti deboli; dall’altro analizza le cause di quegli
atteggiamenti mediante un esame delle diverse figure e dei ruoli sociali svolti dagli intellettuali e dà una spiegazione
sociologica delle ragioni che spingono uomini intelligenti ad adottare idee
stupide. Nelle prime due parti del libro, l’Autore prende di petto soprattutto i "miti"
politici (sinistra, rivoluzione, proletariato) e quella forma di idolatria della storia con cui i maîtres à penser "progressisti" hanno
giustificato il totalitarismo sovietico e i suoi crimini. L’ultima parte è dedicata ad un esame, tuttora attuale, del ruolo degli intellettuali e
del rapporto tra questi e la politica.
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L'AUTORE |
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Raymond Aron (1905-1983) è stato uno dei maggiori sociologi e politologi del ventesimo secolo. Durante l’occupazione nazista
della Francia fu direttore di La France Libre; successivamente collaborò a riviste e quotidiani, svolgendo una
prestigiosa attività di commentatore politico. Docente alla Sorbona, nel
secondo dopoguerra è stato uno dei punti di riferimento del pensiero neoliberale.
Numerose le sue opere tradotte in italiano. Tra queste Ideazione editrice ha
pubblicato nel 1997 "Il concetto di libertà".
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