Padre Pio
di Lino Banfi
“Padre Pio e padre mio”: mi piace ripetere questa frase pensando a
qualcuno che guidi i miei pensieri e le mie azioni. Ognuno di noi
ricerca e, in fondo, trova una guida spirituale per la propria
vita. Il Novecento italiano ci ha donato la figura del frate da
Pietrelcina che, insieme a mio padre, ho sempre visto come la
guida della mia vita. Come molti italiani, forse non sono un
cattolico praticante, forse addirittura non ho mai provato e
professato un chiaro orientamento spirituale. Ma ogni volta che
vado a Pietrelcina è come se avessi la chiara sensazione che lì
qualcosa c’è. Ed è la stessa sensazione che, come me, provano
molti italiani alla ricerca di una soluzione interiore per loro
stessi. A Pietrelcina, e solo lì, mi sento davvero a mio agio: in
quel luogo è come se mi liberassi, lì è come se i dissidi
interiori che attanagliano la mia anima si dissolvessero. Io sono
un italiano qualsiasi e forse non mi amo. Come molti, non mi
piaccio. E forse non ho ancora realizzato il mio vero sogno
professionale. Vivo perennemente un conflitto tra le due anime di
me stesso: Pasquale Zagaria e Lino Banfi. Ma vicino a Padre Pio
questo conflitto si appiana. Si risolve. Cosa rappresenta Padre
Pio per gli italiani? Quello che rappresenta per me.
21 dicembre 2001
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