Euro italiano
di Floriano Bodini
Dal 1 gennaio 2002, sulla moneta da 20 centesimi di euro
campeggerà un capolavoro scultoreo di Umberto Boccioni: Forme
uniche della continuità nello spazio. E’ una scultura in bronzo
del 1913, che venne esposta nello stesso anno a Roma e a Parigi,
in un periodo in cui le opere più conosciute erano quelle di
Rodin, Bourdelle e Medardo Rosso. Legata al manifesto Fondamento
plastico della scultura e pittura futurista, la scultura nella sua
originalità e nell’invenzione è conseguente allo scritto,
esprimendo nel movimento e nella simultaneità delle forze la
dinamica di un corpo nello spazio. Il valore dell’opera supera
tuttavia la programmaticità del manifesto futurista e risolve
esaltando gli aspetti di tensione creativa in un momento sia pur
eccellente dal punto di vista artistico ma di sicura
introspezione, rompendo gli schemi e offrendo una strada a tutta
la scultura del secolo, espressa in una plastica libera.
Boccioni reinventa dalle fondamenta il tema secolare nella
scultura della figura umana eretta, senza sfuggire al dato
anatomico che fonde con gli spunti offerti dalla ricerca
fotografica (penso ovviamente alle sequenze di movimento umano e
animale di Muybridge) movendo e reinventando questi dati in una
drammatica fusione di sequenze. Ancora oggi quest’opera rimane
attuale, esempio da seguire per la sua carica di rottura formale,
esente però da virtuosismi, vero manifesto, nella sua esaltazione
eroica, di poesia concentrata sulla centralità dell’uomo, espressa
con libertà di pensiero e di rigore plastico.
21 dicembre 2001
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