La nazionale
di Oliviero Beha
La nazionale: ovvero nazionalisti in mutande. In un saggio mai
scritto, forse mai verbalmente comunicato, certamente pensato, il
solito Max Weber affronta il concetto di “etica della convenzione”
(occhio, proto: con la “e”!) applicato al nostro paese. Sostiene,
il Nostro, che l’Italia dei teatranti, della Commedia dell’Arte,
del melodramma ecc. ha trovato nella Nazionale di calcio il luogo
mentale (e il pretesto materiale) per mettere in scena per
“convenzione” la recita dell’identità nazionale. Sono gli
“azzurri” sul palcoscenico del teatro di massa, e gli italiani in
platea e nei loggioni, che per convenzione recitano
pseudoeticamente la parte dei patrioti. Siamo nazionalisti ma in
calzoncini, pronti a uscire dal teatro quando la momentanea recita
è “convenzionalmente” terminata. E’ stato chiaro, Max? No? O siete
voi che siete di difficile comprendonio?
21 dicembre 2001
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