Torino, quanto sai essere odiosa!
di Renato Tubére


Torino, ore 18, il giorno dopo. Ventimila americani trucidati vilmente dal tiranno Osama bin Laden sono commemorati nel duomo di San Lorenzo, alla presenza delle autorità religiose, del vicesindaco e di molti, ma non moltissimi fedeli. Fra le navate il silenzio prima e durante la cerimonia di veglia funebre fortemente voluta dal Cardinale Severino Poletto è francamente irreale: canti e letture sacre sembrano lasciare immobili tutti. Mai come in questo momento Torino appare lontana diversi anni luce dalle Twin Towers, delle sue banche d'affari e degli uffici commerciali assaliti all'improvviso dalla furia devastatrice del giustiziere e uomo d'affari islamico e del suo manipolo di kamikaze perfettamente addestrati.

Provo a guardare e ad ascoltare la reazione emotiva di qualcuno: nulla, più che ad una veglia sembra di presenziare ad una cerimonia religiosa di routine. Eppure le immagini dell'immane tragedia di Manhattan, cuore dell'industrializzato Occidente che in Torino ha una sua non secondaria propaggine, dovrebbero avere lasciato un segno nei cuori, nelle menti, negli sguardi: nulla! Pochi intonano i canti, pochissimi pregano svogliatamente a voce alta, quasi tutti guardano in basso. Inutilmente il Cardinale nell'omelia prova a scuotere i fedeli presenti ricordando il passo dalle Lamentazioni "I miei occhi sono desolati, perché il mio nemico ha prevalso!".

Forse un marziano catapultato all'improvviso qui non capirebbe, ma io, cronista torinese sia pur d'adozione ho visto e sentito, la notte precedente, scene vergognose di tripudio da parte di qualche musulmano - e fin qui passi - e di alcuni dei tredici centri sociali cittadini alla notizia del massacro negli odiati Stati Uniti. Uno striscione rimosso con colpevole ritardo solo alle 11 della mattina testimonia la raggelante gioia di questi ragazzotti della media ed alta borghesia cittadina, anti-global con paghetta mensile, evasori fiscali prima ancora di aver provato a lavorare o a finire gli studi: "America out, come godiamo!". Come sai essere odiosa, Torino, in queste occasioni!

14 settembre 2001

renato.tubere@libero.it