Dal
Silmarillion alla Terra di Mezzo
di Carlo Roma
Un’atmosfera misteriosa. Un’ambientazione fuori dal tempo,
caratterizzata da innumerevoli colpi di scena ed avventure al
limite del possibile. Creature mitologiche, dall’aspetto tenero e
fanciullesco, ben diverse dagli uomini, sempre goffi ed invadenti.
Un mondo parallelo animato dalla inesauribile ricerca delle
origini primordiali, dalla volontà di superare le inesplorate
frontiere della conoscenza. Paesi incastonati in vallate
sconosciute abitate da gnomi, streghe e draghi. E’ questa la
dimensione narrativa entro la quale si muove con padronanza di
mezzi e di artifici letterari J. Ronald Ruel Tolkien. “In una
caverna sotto terra viveva uno Hobbit. Non era una caverna brutta,
sporca, umida piena di resti di vermi e di trasudo fetido, e
neanche una caverna arida, spoglia, sabbiosa con dentro niente per
sedersi o da mangiare: era una caverna Hobbit, cioè comodissima.”
Chi sono gli Hobbit? A quale perfetto microcosmo mitologico
appartengono ? Come vivono? Individui separati dal resto del
pianeta, gli Hobbit conducono un’esistenza appartata e nebulosa.
La loro corporatura ricorda molto quella degli elfi o quella dei
nani: sono piuttosto bassi, grassi, dotati di dita scure e facce
gioviali. Sono sempre intimoriti dagli uomini dei quali hanno un
certo timore inconfessato. Le loro abitazioni, simili a degli
intricati formicai, si diramano nel ventre di una collina. Su un
lungo e tortuoso tunnel si affacciano tante piccole porte rotonde
la cui forma ricorda quella degli oblò. Dalle inconsuete aperture
sulla roccia, si accede in ambienti confortevoli, ospitali e
arredati con cura. All’alba di un fresco mattino, dunque, nella
quiete di una verde e silenziosa regione sconosciuta, Bilbo
Baggins, un Hobbit appena sveglio, assapora il piacevole gusto del
tabacco. Con la sua enorme pipa di legno, dalla quale è coperto
fino ai piedi, osserva, placido, il risveglio della natura
circostante. Nel frattempo, un vecchio con un bastone, coperto da
un mantello grigio che gli nasconde una folta barba bianca, avanza
con passo fermo. Si tratta di Gandalf, lo stregone. “Ti darò
quello che mi hai chiesto, ti darò una bella parte in
quest’avventura, molto divertente per me” dichiara in prima
battuta lo stregone allo sbalordito e perplesso Bilbo. Ed ecco
l’avventura, cifra narrativa qualificante de “Lo Hobbit o la
Riconquista del Tesoro” appena ripubblicato da Adelphi (Euro 7,75)
e parte integrante della sua produzione fantastica.
Il clima e le vicende rappresentate ne “Lo Hobbit” traggono
origine e si incardinano nel ricco repertorio epico contenuto ne
“Il Silmarillon” ora in libreria dai tipi della Bompiani (Euro
17,04). Opera prima, scritta nel 1917, sulla quale lo scrittore ha
continuato a lavorare fino alla morte, “Il Silmarillon” segue come
un diario steso giorno per giorno gli studi di Tolkien sui miti e
sulle tradizioni delle antiche popolazioni anglosassoni. La prima
Età, teatro delle peripezie degli elfi alla ricerca di tre
preziose gemme, i Silmaril, costituisce il quadro di riferimento
sia del poderoso “Signore degli Anelli” sia dello “Hobbit”. Allo
stesso modo, in “Le avventure di Tom Bombadil” edito da Bompiani
(Euro 11,36) viene descritto il paese fatato di Feerìa ed i suoi
strani abitanti. Le streghe, gli gnomi, i troll, i giganti e i
draghi danno vita ad una variopinta epopea fiabesca nella quale si
agitano, in 16 racconti allegorici, i sogni e le ambizioni dei
personaggi. L’evasione dalla realtà più cieca ed ingiusta è
garantita anche dai racconti di fiabe presenti in “Albero e
foglia” (Bompiani, Euro 12,91).
Lo stile semplice e diretto di Tolkien non è mai esercizio sterile
di leggerezza o di futilità espressiva. La sua scrittura, al
contrario, possiede un forte potere evocativo in grado di
interagire con l’universo delle nostre sensazioni più recondite e
con il nostro inconscio. La continua ed incessante competizione
tra il bene ed il male nell’ambito del genere cavalleresco è
sempre filtrata dalla vena umoristica ed è supportata da una seria
e circostanziata erudizione. Il professor Tolkien, con la perizia
del docente di lingua e letteratura inglese, risveglia ed alimenta
l’immaginazione di quanti non si stancano di essere cullati dai
sogni.
11 gennaio 2002
crlrm72@hotmail.com
J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit e altri, Adelphi editore, Milano, Euro
7,75
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