Un viaggio nel mondo di Tolkien
Arriva sul grande schermo. Anzi, ritorna, dopo alcuni tentativi
non proprio fortunati. Il Signore degli Anelli, il romanzo forse
più famoso di J.R.R. Tolkien, è stato trasformato in immagini,
suoni e musiche dal regista neozelandese Peter Jackson. Il
prossimo 18 gennaio, il film sbarca anche in Italia, dopo il
trionfale esordio nella sale americane ed europee. C’è attesa,
dopo che il Natale cinematografico ha vissuto sull’onda fortunata
di Henry Potter, un successo che ha bissato quello nelle librerie.
Gli Hobbit ed Henry Potter, e il parallelo non sembri
irriguardoso. C’è voglia di storie, di fantasia, di immaginazione,
ma anche di tradizione e di passato, di vecchie brughiere inglesi
e di solidi cottages. Il profumo delle torte della nonna appena
sfornate (magari per sfamare una folla di nani inopinatamente
presentatisi a casa nostra) e il vento gelido e umido che sferza i
volti degli avventurieri in cammino, le strade bagnate dei paesini
incantati con le case dai tetti a punta e lo sguardo al miele di
Galadriel, la bella regina degli Elfi (Cate Blanchett nel film) o
le atmosfere tenebrose dei manieri d’Oltremanica.
Abbiamo voluto giocare anche noi con queste suggestioni,
riprendendo il mondo di Tolkien e presentandolo ai lettori in
questo numero quasi monografico. Il libro, innanzitutto, da
leggere se non lo si è ancora fatto. E poi il film, che Luigi
de Anna, professore a Turku, in Finlandia, ha già avuto modo di
vedere. Quindi l’autore, quel professore di Oxford che ha
inventato un mondo così affascinante e poi tutto il resto, tutto
quello che quel mondo ha prodotto nell’immaginario e nella cultura
del secolo passato. Fino alla politica. Tolkien e gli Hobbit sono
stati stiracchiati un po’ da tutte le parti. Di destra, di
sinistra, di centro. Oggi, federalista e, visto che siamo al di
qua delle Alpi, un po’ padano. E’ un gioco al quale ci siamo
volentieri prestati, consci che la verità sta nella citazione di
Tolkien che Barbara Mennitti riporta nell’articolo che segue: “Per
quanto riguarda significati o messaggi reconditi, nell'intenzioni
dell'autore non ve ne è nessuno".
11 gennaio 2002
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