Maria Montessori
di Lucetta Scaraffia

Maria Montessori, conosciuta in tutto il mondo come "la grande maestra", era in realtà una delle prime donne laureate in medicina all'Università di Roma, con l'intenzione di occuparsi di bambini con difficoltà mentali seguendo i dettami della scuola positivista. Bella, elegante e molto femminile, Maria era dotata di una personalità carismatica e, vestita di pizzi e piume, sembrava smentire ogni sospetto di mascolinizzazione intorno alla donna emancipata, pur essendo stata la prima rappresentante italiana ad un congresso femminista. La sua vita cambiò quando le nacque un figlio illegittimo, che dovette affidare a una famiglia estranea. Da quel momento vestì sempre di nero, e decise di occuparsi dell'educazione dei bambini normali per i quali elaborò il suo metodo pedagogico: è lei che ha guidato, inventandone tempi e modalità, la trasformazione del rapporto fra insegnanti/genitori e bambini, scoprendo le capacità e le esigenze dei più piccoli. Una trasformazione non meno radicale di quelle che, in quegli stessi anni, stavano incrinando le gerarchie fra le classi sociali e fra i sessi.

La sua riforma pedagogica, che vedeva il bambino come un essere ricco di attitudini e di qualità che andavano risvegliate e valorizzate, e non come un vaso da riempire di contenuti prestabiliti, si diffuse rapidamente creandole un seguito entusiasta più all'estero che in Italia. I legami internazionali sui quali poteva contare nascevano dalla sua vicinanza agli ambienti massonici e alla sua iscrizione alla Società Teosofica, di origine anglosassone. Girò il mondo come una star, mentre da noi il suo assoluto disinteresse per le logiche partigiane che dividono da sempre la nostra cultura l'hanno comunque fatta guardare con sospetto. Ancora oggi, si trovano scuole che si richiamano al suo metodo in ogni parte del mondo, più diffuse che non in Italia, dove rimane poco nota anche se è l'unico volto di donna comparso su un nostro biglietto di banca.


 

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