Eugenio di Savoia
di Carlo Jean

Più conosciuto con il nome di principe Eugenio (1663 - 1736), chiese invano di entrare al servizio del re Luigi XIV. Dopo il rifiuto che ne ebbe, fuggì in Austria e si arruolò nell'esercito del re polacco Sobieski, partecipando alla battaglia che sconfisse le truppe ottomane che assediavano Vienna nel 1683. Per il suo valore di combattente e capacità di comando fece una rapida carriera. Fu nominato Feldmaresciallo dell'Impero a soli trent'anni, dopo le vittorie sui turchi, che portarono alla riconquista dell'Ungheria. Successivamente, fu posto a capo dell'esercito asburgico, che invase la Bosnia nel 1697, dopo aver ripetutamente sconfitto le forze del Sultano, in particolare nella decisiva battaglia di Zenta.

Comandò poi le forze imperiali durante la guerra di Successione di Spagna, combattendo in Italia e nei Paesi Bassi e sconfiggendo a più riprese le forze francesi. A seguito dei suoi grandi successi venne nominato presidente del Consiglio Imperiale di Guerra, ma continuò a comandare gli eserciti asburgici in varie campagne dal Mare del Nord all'Italia settentrionale. In particolare, batté i francesi che nel 1706 assediavano Torino. Poi operò nelle Fiandre e nella Francia del Nord, occupando nel 1709 la fortezza di Lilla e minacciando così la stessa Parigi.

Continuò a combattere in Francia con alterne vicende fino al 1712, quando consigliò all'Imperatore d'Austria di por fine alle ostilità con la Francia, che stavano esaurendo le risorse economiche e militari dell'Impero. Tale consiglio fu accettato e ciò pose fine alla guerra di Successione di Spagna, sancita dalla pace di Utrecht. Riprese allora a combattere contro gli ottomani, conquistando Belgrado e imponendo alla Sublime Porta, nel 1718, la pace di Passerowitz, che segna la fine di secoli di minacce ottomane contro l'Austria e l'inizio del declino dell'Impero di Istanbul.

Dotato di una grande audacia, in possesso di un sicuro colpo d'occhio e capace di una grande rapidità di decisione, Eugenio di Savoia godette sempre della stima e dell'affetto delle proprie truppe, a cui cercò costantemente di garantire buone condizioni di vita e di cui curò costantemente il morale. Alle notevoli capacità tattiche, unì un sicuro "colpo d'occhio" strategico e notevole acume politico e fu senza dubbio uno dei più brillanti condottieri dell'epoca moderna. Un italiano globale, il Prinz Eugen.

 

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