Pietro Bernardone
di Ruggero Guarini
Uno degli italiani più simpatici e valenti di tutti i tempi fu
anche uno degli italiani più ingiustamente misconosciuti e
ingiuriati. Eppure la sua valenza globale è indubbiamente
indiscutibile. Fu un intraprendente mercante del XII secolo la cui
sobria e operosa figura fu completamente oscurata dalla celebrità
di un figlio santo. Oscurata e insudiciata. Giacché quel poco che
la fama del figliolo permise che trapelasse della vita di suo
padre ruota sempre e soltanto intorno al fatto che quel brav'uomo
avrebbe preferito che il suo ragazzo non si fosse messo a fare il
santo. Tanto che il solo episodio della sua vita rimasto famoso
riguarda la crudele umiliazione che un giorno quel suo rampollo
vanaglorioso, per mostrargli tutto il disprezzo che aveva per lui
e sbattergli in faccia tutta la sua santità, gli inflisse
pubblicamente producendosi nello show più trombonesco di tutti i
tempi: lo spogliarello in piazza a fini di pauperistica
edificazione.
Il figlio (lo avrete capito) è San Francesco d'Assisi che, dopo
aver tentano invano di diventare il moscardino più charming della
sua città gareggiando con la più blasonata e schizzinosa gioventù
locale in chiassose e dispendiose spacconate mondane e galanti,
per rifarsi di quello scacco un giorno decise di sbalordire tutti
travestendosi di botto da straccione, raccogliendo intorno a sé
uno sciame di poveracci, mettendosi a campare di elemosine e
sussidi e passando il resto della sua vita a spiegare al prossimo
i vantaggi della povertà. Il babbo (avrete capito anche questo) è
quel Pietro Bernardone che col suo talento di mercante di tessuti,
come tanti geniali trafficoni del suo tempo, contribuì a
riplasmare l'Italia del suo tempo dandole il volto di una contrada
abbastanza prospera, ricca e felice da potersi persino concedere
il lusso di tollerare che dei gruppuscoli di disgraziati sedotti e
guidati da un giovane snob avido di gloria celeste se ne andassero
vagabondando per colli, campi e borghi a chiedere la carità e a
lodare la povertà senza dover temere di essere inseguiti e
bastonati un giorno sì e l'altro pure da turbe di affamati
furibondi. Viva dunque Pietro Bernardone, grande italiano umiliato
e offeso dalla retorica di una cultura che non vuol capire che se
i tipi come lui non producono ricchezza i tipi come suo figlio non
potrebbero mai togliersi lo sfizio di disprezzarla.
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