L'America sott'occhio
di Alberto Pasolini Zanelli (*)

Col cinema spesso in bianco e nero, ero vice di un critico cinematografico mio semi-omonimo, ma non parente. Prima mi ero occupato di automobilismo: forse nel 1955, al Gran premio di Montecarlo, parlai a lungo con una francese, che un amico pilota mi presentò, poi, come tale Brigitte Bardot, nome che m'era noto quanto sconosciuto il volto e il resto... Col cinema tutto a colori, ero passato a scrivere di politica e a vivere negli Stati Uniti, dove ancora qualcuno ricordava Mondo cane di Jacopetti.
Poi l'Italia cinematografica è uscita a lungo dagli schermi americani. C'è tornata quando i fratelli Weinstein vi hanno puntato, per poi rinunciare davanti all'esiguità della nostra produzione importabile. La vita è bella, ma è anche una sola.

(*) commentatore da Washington.



 

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