I miracoli passano, la serietà resta
di Giovanna Gagliardo (*)
Non c'è stagione senza notizia che il cinema italiano risorge: una volta
per gli Oscar a Benigni, un'altra per la Palma a Moretti, un'altra per
il successo di Muccino. I loro casi fanno piacere, ma l'enfasi di
giornali e tv è da Terzo mondo. Il cinema italiano non ha bisogno di
miracoli, ma di soldi; non dell'assistenza, ma dell'investimento; di
produttori meno affidati alle risorse istituzionali; di registi meno
autoindulgenti; di sceneggiatori capaci di racontare storie e scrivere
dialoghi. Se questi ingredienti si combinassero tra di loro, non sarebbe
solo una notizia, ma un fatto. Soprattutto sarebbe la cinematografia
delle regole e non delle eccezioni.
(*) regista.
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