Libri. Tutto il cinema dalla A alla Z
di Carlo Roma
Dalle proiezioni rudimentali dal sapore artigianale dei fratelli
Lumière, caratterizzate da uno forte spirito pionieristico, sono oramai
trascorsi più di cent'anni. Sembrano davvero lontane le prime immagini
in movimento lanciate sugli schermi, fra la sorpresa degli increduli
spettatori, con grande dispendio di energie e strumenti tecnici. Erano
sfocate, approssimative e tremolanti eppure in grado di segnare una
tappa fondamentale nello sviluppo delle arti visive. Di fatto, nel corso
del '900 il cinema si è imposto come espressione di una precisa e ben
programmata modalità culturale ed ha fermato sulla pellicola uomini,
personaggi ed eventi. Nel saggio "Cinema: cent'anni di storia" di René
Prédal (Baldini e Castoldi, € 7,80) sono messi in evidenza tutti gli
elementi che ne compongono il frastagliato mosaico. Alberto Farassino
nella postfazione scrive che l'opera di Prédal "raggiunge il miglior
punto di equilibrio fra le esigenze informative e quelle riassuntive".
Con una spiccata propensione alla chiarezza e alla fruibilità del testo,
Prédal scandaglia l'universo del cinema ed individua le tendenze, i
movimenti e i più significativi passaggi evolutivi che si collocano alla
base della sua affermazione nel tempo. Nel saggio, poi, non vengono
trascurati gli stretti vincoli fra il cinema ed il suo vasto pubblico di
appassionati.
Gianpiero Brunetta, peraltro, ha pubblicato, per i tipi della Laterza,
"Cent'anni
di cinema" (€ 9,30): un contributo prezioso per recuperare le atmosfere
delle prime sperimentazioni dietro la cinepresa, all'inizio del
Novecento, e per approfondire e verificare le prospettive future.
L'opera è costituita da due volumi. Il primo analizza il periodo che
intercorre fra la nascita del cinema e la fine della seconda guerra
mondiale mentre il secondo prende in esame gli scenari che si sono
delineati dal 1945 ai giorni nostri. Sulla scia del lavoro di Brunetta
si situano anche altri spunti di riflessioni storiografica fra i quali è
il caso di ricordare "Storia del cinema" di Gianni Rondolino (Utet, €
33,57). Come si realizza, però, un film? Quali sono i meccanismi che
vengono utilizzati per creare la magia della pellicola e per risvegliare
i sentimenti più sopiti e le emozioni più intime degli spettatori? A
queste domande risponde una serie cospicua di studi nei quali il cinema
viene letto come fenomeno sociale e culturale capace di interagire con
molti ambiti della conoscenza. Francesco Casetti, ad esempio, in
"Teoria
del cinema" (Bompiani, € 20,00) pone l'accento sulle diverse componenti
che intervengono nell'elaborazione di un film.
Il cinema può giocare un ruolo di primo piano nel territorio della pura
fantasia ma, al tempo stesso, può aderire alla realtà riproducendola
senza mutarla in alcun modo. In "Che cosa è il cinema" (Garzanti, €
11,36) André Bazin, d'altro canto, riflette sui temi e sugli snodi
teorici ancora irrisolti e oggetto di analisi da parte degli esperti del
settore. Il libro, presentato come una raccolta omogenea degli articoli
che Bezin ha dato alle stampe nel corso della sua carriera, tratteggia i
lineamenti più interessanti del cinema. L'autore si sofferma, anzitutto,
su un dato essenziale: il cinema può esprimere, in un gioco incessante
di luci ed ombre, il senso della realtà e pertanto rappresentare "il
gran teatro del mondo". E' opportuno, in questo senso, fare riferimento
alla ricerca di Antonio Costa il quale ne "Il cinema e le arti visive" (Einuaudi,
€ 19,50) descrive il rapporto fra le diverse forme in cui si manifestano
le arti visive in una prospettiva che mira a coniugare gli aspetti
metodologici a quelli storici.
Passiamo ora dalla teoria alla pratica. Vito Zagarrio ne
"Il cinema
italiano anni '90" (Marsilio, € 7,23) osserva criticamente gli esiti
della cinematografia italiana durante il decennio che ci siamo appena
lasciati alle spalle. Vi è ancora continuità d'intenti fra i giovani
registi emersi negli anni '90 e i maestri che hanno scritto la storia
del nostro cinema? Zagarrio ci offre uno sguardo a tutto campo sui
possibili sviluppi del nostro cinema e ci propone un diario ragionato
sulle battaglie ideali, sui problemi connessi con l'effettiva produzione
di un film e sui dibattiti estetici che hanno animato gli anni Novanta.
Dal 1913 al 2001, d'altra parte, in Italia sono usciti circa 17.000
film. Ne "Il Morandini. Dizionario dei film 2002" (Zanichelli, € 26,00)
per ciascun film vengono fornite indicazioni in merito al titolo
originale, al paese di produzione, alla durata e alla trama. Nel
dizionario viene condotta, peraltro, un'analisi stringente del mercato
italiano dei film con particolare attenzione agli ultimi anni ed alla
Mostra del cinema di Venezia: è presa in considerazione, soprattutto,
l'edizione del 2001.
Per concludere, proponiamo una breve rassegna nella quale primeggiano i
ricordi e le esperienze svolte ora dai registi più conosciuti ed amati,
ora dagli attori più affascinanti e apprezzati. Qual è il segreto di
registi del calibro di Hitchcock e di Sergio Leone?
"Il cinema secondo
Hitchcock", per esempio, (Net, € 9,90) è un dialogo divertente ma
profondo fra Hitchcock e Francois Truffault sull'arte cinematografica da
cui si possono evincere i trucchi della maestria quasi del tutto
irraggiungibile dei due uomini di spettacolo. "Tutto il cinema di Sergio
Leone" di Marcello Garofalo (Baldini e Castoldi, € 9,80) ripercorre la
passione inesausta del regista romano dall'infanzia trascorsa in Viale
Glorioso a Trastevere fino alla realizzazione dei suoi mitici film.
"Io
Orson Welles" (Baldini e Castoldi, € 10,33) scritto a quattro mani con
Peter Bogdanovich, infine, è un ritratto avvincente della figura di
Orson. "Non un autore appagato da se stesso - dichiara Paolo Merenghetti
nella prefazione - ma un uomo pieno di dubbio e di voglia di
sperimentare, divorato da un'energia che non può accontentarsi di vivere
dei trionfi". Anche il cinema, allora, non può accontentarsi di vivere
di presunti trionfi ma deve seguire, al contrario, il sentiero stretto
dell'innovazione di qualità.
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