Giromangiando. Un Ceppo a corrente alternata
di Angelo Mellone

Noi “Il Ceppo” non l’abbiamo ancora capito. E’ un bel posto, elegante e forse un po’ troppo classicista, ma questo non importa. Importa il servizio: la prima volta impeccabile, ai limiti della commozione, la seconda volta impreciso, facilone, col cameriere che ti urta la sedia ogni volta che ti serve e manco si scusa. I piatti, quelli però, so’ bbboni: ottimi appetizers tra tonno, alici, gamberi e scampi, strepitosi primi itticamente erotici, freschissima la materia prima dei secondi (noi abbiamo provato sanpietro e gallinella di mare, mica cotica), intriganti i dolci. Carta dei vini in linea con una clientela che bada più all’appariscenza che allo spirito rapace del gourmet: che ci volete fare, siamo ai Parioli e certe cadute stile Sixties continuano a riaffiorare, insieme ai fantasmi più recenti del melandrismo. Sessanta euro senza vini, passa la paura e vien voglia di tornarci una terza volta, per capire se abbiamo preso un abbaglio a giugno o una fregatura isolata a settembre. 

19 novembre 2003

“Al ceppo”, via Panama 2 – tel. 06-8419696
stampa l'articolo