Elogio del libro antico
di Maria Teresa Petti

I libri antichi sono un patrimonio molto spesso dimenticato o tralasciato. Sono universi a volte tenuti a troppa distanza dal grande pubblico. Eppure il libro è un’opera d’arte importante e affascinante, che andrebbe goduta il più spesso possibile, al pari delle altre. Solo in rare occasioni ci si rende conto dell’immenso valore del libro antico, del libro come esemplare, oggetto da guardare e ammirare e studiare nelle sue caratteristiche, oltre che da leggere. E basta venire a contatto con un incunabolo per rendersi conto della preziosità dell’oggetto-libro. Il libro antico parla di sé attraverso se stesso. Il contenuto, sempre importante, può paradossalmente passare addirittura in secondo piano, perché molto grande è il valore dell’esemplare. Dall’analisi attenta e sapiente del libro antico vengono alla luce informazioni dettagliate legate al mondo culturale e sociale che lo ha generato. Vero è che bisogna accostarsi a questi materiali con preparazione e amorevole attenzione. Proprio per questo degne di elogio sono da ritenersi tutte le iniziative che tendono a mettere in luce il libro antico, a renderlo più fruibile e accessibile al grande pubblico.

Il giorno 21 ottobre presso la Fondazione Marco Besso si è cercato di offrire un contributo agli amanti del libro antico. Nelle prestigiose sale della biblioteca che nasce nel cuore di Roma, una piccola mostra di rari volumi del Seicento ha elegantemente introdotto la presentazione del “Catalogo delle Edizioni del Seicento della Fondazione” curato con passione ed attenzione da Laura Lalli, bibliologa esperta, che ha analizzato nel dettaglio i 1004 esemplari conservati nella biblioteca. Si tratta di un corpus copioso costituito da monografie, opuscoli e libri di tavole. Il catalogo ordina alfabeticamente le monografie, gli opuscoli, i bandi ed i volumi di tavole; due indici elencano i nomi, le cose autorevoli, i luoghi di stampa, i tipografi ed i librai. 

Un lavoro realizzato con metodo e sapienza, su un materiale che va trattato con estrema cura e competenza. Come afferma Valentino Romani nella Prefazione “ogni scheda rileva protagonisti e personaggi, anche minori, a vario titolo coinvolti nella pubblicazione esaminata; la loro presenza, nel catalogo e nel nutrito indice dei nomi, fa di questo lavoro uno strumento di permanente utilità per quanti abbiano interesse a ricostruire il tessuto di relazioni personali, politiche e culturali della Roma moderna”. Esiste anche una versione on line del Catalogo, sempre a cura di Laura Lalli, completato da circa 500 immagini, con nove indici e numerosi accessi, continuamente aggiornato. In entrambi i casi, cartaceo o virtuale, si tratta di un piacevole excursus attraverso i libri del Seicento.

5 novembre 2003

petti@ideazione.com

 

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