Libri. I tempi moderni di Don De Lillo
di Carlo Roma

New York, primavera del 2000. Una potente auto, elegante, lunga oltre sei metri, bianca come la neve, si muove con fatica nel marasma delle arterie piene di traffico della Grande Mela. A bordo siede un uomo giovane, il ricchissimo Eric Packer. Vive nel suo lussuoso appartamento sull’Est River, un attico a tre piani con tutte le comodità immaginabili, da dove domina la sua scalata verso il successo. L’economia, infatti, sembra avergli svelato tutti i suoi segreti e, soprattutto, le tante alchimie di cui è composta. La mattina dunque esce di buon ora con l’intento di raggiungere, dall’altra parte della città, il suo barbiere. La sua limousine, in verità, è un ufficio ambulante: blindata, dotata di ogni confort, dispone di una serie di monitor, collegati con le borse, attraverso i quali ha la possibilità di tenere sotto controllo l’evoluzione altalenante dei mercati ed in particolare dei suoi titoli. 

Nonostante la sua florida posizione economica, però, Packer è inseguito da molte paure. Avverte su di sé, anzitutto, il pericolo di una indefinibile minaccia alla sua vita. La morte, allora, lo accompagna e lo costringe a guardarsi le spalle. Al tempo stesso, poi, ha paura di poter perdere in un sol colpo, a causa di una sorta di rischiosa scommessa con lo yen, il suo ingente patrimonio accumulato nel corso di un lavoro attento e scaltro. Non smette mai di fissare, pertanto, con lo sguardo teso e nervoso, l’oscillante movimento degli indici che di volta in volta appare sugli schermi. Si interessa anche delle sue molteplici attività informatiche. Appena si accomoda sulle ampie poltrone della sua automobile, non esita quindi a chiedere al suo collaboratore: “Allora, ci sono novità?” “Il nostro sistema è sicuro. Siamo impenetrabili – si affretta a rispondere Shiner, l’esperto informatico – non c’è nessun hacher sulle nostre tracce. 

Intanto, benché le vie di Manhattan siano attraversate dal corteo presidenziale, e gruppi sempre più consistenti e scalcinati di manifestanti blocchino il centro della città, l’automobile di Packer prosegue nella sua lenta traversata. Di fatto, si tratta di un viaggio – faticoso quanto bizzarro – alla ricerca dell’identità mutata del mondo contemporaneo. Sulle mille luci, sulle tante possibilità offerte dagli States, ma anche sulle incongruenze dei nostri anni, aleggia uno spirito diverso. Atmosfere in un certo senso inedite che pongono alla ribalta la presenza di nuovi ed agguerriti protagonisti delle grandi metropoli americane e, verrebbe da dire, della nostra civiltà. E’ il caso, per esempio, di una festa techno-rave nella quale si imbatte appunto Packer. “La musica era fredda e ripetitiva, campionata a loop in lunghi brani di percussioni con suoni lontani che si insinuavano sotto il ritmo principale”. I ragazzi che vi partecipano sono tutti preda delle droghe e dei fiumi d’alcol che consumano senza sosta e si lasciano stordire da suoni fortissimi ed inascoltabili. Si muovono, eccitati dal clima elettrizzante in cui sono immersi, come se fossero un solo corpo senza distinzione alcuna o, addirittura, come se fossero dei piccoli automi capaci di camminare comandati da lontano. Estranei all’ansia e al dolore, danno l’impressione di non percepire il contatto umano perché “la musica prendeva il sopravvento, rimpiazzando pelle e cervello con tessuti digitali”.

Il confronto con realtà così particolari non suscita (come si potrebbe facilmente pensare) in Eric Packer, ma anche e soprattutto in Don De Lillo – autore del romanzo breve Cosmopolis – un sentimento di smarrimento o di sorpresa. La consapevolezza che tutto è in piena trasformazione, che la tecnologia ha soppiantato, in molti ambiti della scienza, le competenze umane - magari, naturalmente, portando con sé dei vantaggi – guida con sicurezza la penna dello scrittore nella rappresentazione di una ambiente dai contorni nitidi e ben visibili. Il futuro vagheggiato e temuto da più parti, sostiene in fondo Don De Lillo, è fra di noi, con le sue insidie e con le sue sfide pronto ad aprirci orizzonti inesplorati. Il futuro, insomma, è già il nostro presente. 

26 settembre 2003

crlrm72@hotmail.com

Don De Lillo, Cosmopolis, Einuadi, pp. 180, € 16.


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