Quando gli italiani benedicevano gli Usa
di Massimo Teodori

Vi proponiamo, per concessione dell'autore, l’introduzione al volume di Massimo Teodori “Benedetti americani”  

Gli Stati Uniti sono stati “riscoperti” nel mondo prima per la tragedia dell’11 settembre 2001 e poi per gli interventi militari contro il terrorismo fondamentalista islamico che è all’assalto dell’Occidente. A causa degli interventi militari l’immagine americana si è andata deteriorando presso l’opinione pubblica internazionale, con un’impennata quando il presidente George W. Bush ha fatto ricorso alla forza per costringere il despota Saddam Hussein a disarmare, a non nuocere più alla popolazione irakena e ad interrompere il sostegno ai terroristi. E’ così aumentata l’ostilità verso gli Stati Uniti nel nostro paese dove è stata fomentata dalle correnti illiberali della sinistra e del mondo cattolico. Con “Benedetti americani” si intende argomentare la tesi secondo cui la tradizionale alleanza con gli Stati Uniti è stata felice per l’Italia e gli italiani. La ricostruzione storica del libro si articola in una serie di argomentazioni volte a fornire notizie su quel che è l’effettiva realtà storico-politica d’oltre-Atlantico e a smentire molti luoghi comuni in circolazione. 

Il primo argomento riguarda la “scelta americana” compiuta dall’Italia nel dopoguerra con l’Alleanza Atlantica, che ha dato al paese cinquant’anni di benessere, pace e libertà. Si mette in risalto come il legame politico, economico e culturale con gli Stati Uniti abbia influenzato positivamente la vita degli italiani delle ultime generazioni ed abbia tutelato gli interessi nazionali. Il secondo argomento si sofferma sugli effetti “liberali” dell’opzione americana. Con essa il cattolico De Gasperi, i laici Sforza ed Einaudi e il socialdemocatico Saragat hanno contribuito in maniera decisiva alla modernizzazione occidentale dell’Italia uscita a pezzi dalla guerra. E gli uomini della “libertà della cultura”, de “Il Mondo” e de “il Mulino” hanno testimoniato come la consonanza con l’America nascesse dal trinomio democrazia liberale, diritti individuali ed economia di mercato. Il terzo argomento mette in rilievo la falsità delle accuse rivolte agli americani di avere abbandonato i caratteri originari della loro nazione. Si documenta invece come l’America sia stata in passato e continui ad essere – tra luci ed ombre e non senza contraddizioni - la terra dei diritti e della libertà, un paese democratico e una società aperta. 

Il quarto argomento indica la necessità che anche oggi è nostro interesse nazionale rimanere accanto agli Stati Uniti, quale che siano gli errori politici e di stile di Bush. Nella nuova fase degli equilibri internazionali, la scelta atlantica continua ad essere opportuna, pur se gli europei (e gli italiani) non percepiscono nella stessa misura degli americani la minaccia del terrorismo e non sono disponibili a ricorrere alla forza. Vi è un male oscuro a due facce – l’antiamericanismo e l’antiisraelismo - che di nuovo si aggira nel mondo per minare i valori più preziosi della tradizione occidentale: la libertà, la democrazia e la tolleranza. Questo male sta dividendo l’Italia, sta minando i rapporti tra i paesi europei e sta scavando un solco profondo tra le due sponde dell’Atlantico. E’ opportuno che gli europei e gli americani riprendano il comune cammino. E’ auspicabile che gli italiani non lascino soli gli americani e gli israeliani nel momento in cui sono sotto il fuoco. E’ interesse delle future generazioni che si compia ancora una volta una scelta consapevole accanto alla nazione che ci ha salvato dal nazismo e dal comunismo. 

9 maggio 2003

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