Libri. Buonismo Spa, tutti gli affari di una nuova moda
di Mattia Hammeln

Diffidate dei buoni. L’ultimo ad essere beccato con le mani in pasta è stato il deputato laburista del collegio di Glasgov Kelvin, George Galloway. Il parlamentare britannico, esponente di quell’ala laburista massimalista che ancora rimpiange l’Unione Sovietica e che rappresenta il cordone ombelicale con la sinistra sindacalista che fu maggioranza nel Labour pre-blairiano, era stato il fondatore di “Mariam’s Fund”, ente benefico fondato per curare una bambina irachena di quattro anni, affetta da leucemia contratta per via degli ordigni alleati contenenti l’uranio impoverito nella prima guerra del Golfo. Con questo ente aveva condotto una martellante campagna anti-occidentale contro le sanzioni all’Iraq, contro la politica aggressiva di Usa e Gran Bretagna fino a debordare nel corso dell’ultimo conflitto in appelli alla vittoria del regime iracheno contro gli invasori. Sempre facendosi riprendere con in braccio la piccola irachena affetta da leucemia.

Sennonché, a conflitto finito, un giornalista del Daily Telegraph inviato a Baghdad rintraccia negli archivi del ministero degli Esteri un corposo dossier dedicato a George Galloway. In sostanza, il nostro eroe buonista era sul libro paga di Saddam, profumatamente prezzolato con una diaria annuale di 375 mila sterline (500 mila euro) raccolta attraverso i finanziamenti oil-for-food.

Sui tanti falsi buonisti che imperversano sulla scena nazionale e internazionale, incensati acriticamente dalla stampa e dai mass media, piomba benefica la scure di Mario Giordano, oggi direttore del telegiornale di Italia 1 Studio Aperto, che deve la sua fortuna giornalistica a una lunga serie di articoli (sul Giornale) e libri (tutti pubblicati da Mondadori) sui guai dell’economia italiana e sulle vessazioni dello Stato contro il cittadino. “Attenti ai buoni. Truffe e bugie nascoste dietro la solidarietà” è il titolo dell’ultimo lavoro, che si apre con una frase fulminante di George Bernard Shaw: “I ricchi fanno la beneficenza, ma anche la beneficenza fa i ricchi”. La carità divenuta una moda, i party per raccogliere soldi in beneficenza che si concludono immancabilmente con costosissimi buffet, il lavoro coperto da un alone di santità sviluppato da Organizzazioni non governative che proliferano nel sottobosco buonista delle istituzioni internazionali. Merito di Giordano è quello della precisione e della puntualità. L’autore non spara nel mucchio ma presenta informazioni documentatissime, separando chi opera davvero per beneficenza e per altruismo da chi specula. D’altronde non c’è bisogno di esagerare: la realtà è di per sé agghiacciante.

9 maggio 2003

Mario Giordano, Attenti ai buoni. Truffe e bugie nascoste dietro la solidarietà, Mondadori 2003, pp. 229, € 16,80.

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