Raymond Aron. Un ricordo e un convegno
Sono trascorsi quasi vent’anni dalla scomparsa di Raymond Aron, avvenuta il 17 ottobre 1983 a Parigi, città nella quale era nato il 14 marzo del 1905. Un ventennio nel corso del quale la fama di questo studioso – uno dei maggiori della seconda metà del Novecento – non ha fatto che crescere in tutto il mondo, come è attestato dalle traduzioni e dalle ristampe dei suoi libri in numerose lingue. Un tempo, nei decenni dominati dall’ideologia e dall’impegno militante degli intellettuali, poteva sembrare preferibile “aver torto con Sartre piuttosto che ragione con Aron”. Oggi, dopo la caduta d’ogni illusione ed il fallimento dei grandi disegni di ingegneria sociale (a partire dal comunismo), è diventato forse sin troppo facile e scontato riconoscere che Aron ha avuto dalla sua ragioni da vendere. Ma per quale motivo? Essenzialmente a causa del suo abito mentale e della sua scelta di non lasciarsi guidare dalle passioni nel giudizio sui fatti della storia e sulle vicende della politica.
Per ricordare l’opera e l’insegnamento di questo grande intellettuale la Fondazione Ideazione ha promosso, con il patrocinio del Senato della Repubblica ed in collaborazione con istituzioni culturali italiane e straniere (dalla Fondazione Schuman alla Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Roma “La Sapienza”, dalla Societé des Amis de Raymond Aron alla Fondazione franco-ungherese “Joseph Karolyi”), un convegno internazionale di studi che si è svolto a Roma il 10-11 aprile, presso la prestigiosa sede dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, con la partecipazione di numerosi studiosi, non solo italiani, ma anche francesi, ungheresi, spagnoli e statunitensi.
Aron è stato un intellettuale poliedrico e di vasti interessi: ha avuto la rara capacità di conciliare l’impegno giornalistico con la ricerca scientifica e di muoversi dunque costantemente tra attualità e storia. Classificarlo secondo i normali parametri accademici non è facile: nel corso della sua attività è infatti passato, con una sorprendente abilità, dalla sociologia alla teoria delle relazioni internazionali, dalla polemologia alla storia delle idee, dall’economia alla filosofia della storia. Esiste tuttavia un nucleo duro del suo pensiero che conferisce unità a tutta la sua avventura intellettuale ed è il costante interrogarsi sulla natura della politica, sul ruolo della politica nella storia e nella vita degli uomini. E’ parso dunque naturale incentrare l’incontro romano intorno al tema “Pensare la politica: Raymond Aron tra impegno intellettuale e ricerca scientifica”, proprio per significare l’importanza che egli ha attribuito, sia nella sua attività di commentatore ed opinionista, sia in quella di analista della società industriale, di filosofo della storia e di studioso delle relazioni internazionali, al problema dell’ordine politico e, in particolare, al rapporto tra politica e libertà.
La scadenza dei vent’anni dalla morte sarà dunque l’occasione, anche grazie all’iniziativa promossa dalla Fondazione Ideazione, per un bilancio critico-scientifico dell’opera aroniana, ma anche per un approfondimento, alla luce dell’attualità storica e degli scenari politici apertisi nel corso degli ultimi due decenni, delle sue categorie interpretative e dei suoi schemi d’analisi. Segnali in queste direzione se ne hanno già diversi. In Francia, ad esempio, è stato da poco pubblicato un grosso volume di inediti aroniani, intitolato “Le marxisme de Marx”, curato da Jean-Claude Casanova e Christian Bachelier. Un libro per certi versi straordinario, che dimostra la cura scientifica con cui Aron – liberale e anticomunista – si sia applicato nello studio di Marx, con l’obiettivo di fondare la sua critica ai marxismi ed alla cultura gauchiste su una solida base critica. In Italia, la casa editrice il Mulino ha da poco pubblicato,a cura di Angelo Panebianco, una raccolta di saggi, “Il Ventesimo secolo”, che mostra l’originale prospettiva dalla quale Aron ha interpretato la storia politica del Novecento. L’editore romano Antonio Pellicani, dal canto suo, annuncia un volume curato da Alessandro Campi ed intitolato “La politica alla prova del XX secolo. Saggi su Raymond Aron”. Da ultimo, Ideazione editrice ha in cantiere la traduzione di un saggio pubblicato da Aron nel 1957, intitolato “De la droite”: un’analisi del conservatorismo nell’epoca industriale e più in generale uno studio sui limiti e le contraddizioni della destra per molti versi speculare all’assai più celebre “L’oppio degli intellettuali”, nel quale l’autore francese aveva preso di mira la sinistra politico-culturale e i suoi miti.
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aprile 2003
(da Ideazione 2-2003, marzo-aprile)
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