Libri. Sicilia noir: delitto all'università
di Carlo Roma

In una Palermo bruciata dal sole, rassegnata a subire gli effetti di un’estate opprimente, tutto appare avvolto in un’atmosfera stanca, appiccicosa e irrespirabile. Asfissiata da uno scirocco lento e costante che rende difficile ogni movimento, anche quelli più semplici, la vita della comunità fluisce pigramente. L’unica soluzione praticabile sembra essere un rapido trasferimento verso le vicine spiagge e un tuffo rigenerante nelle acque che bagnano Mondello. Un clima torrido, dunque, con il quale si deve giocoforza scendere a patti, piegandosi ai suoi eccessi, per poter sopravvivere. Un clima che sfianca anche i più resistenti ed è in grado di sfigurare il volto di una città abituata a ritrovarsi in uno stato di perenne emergenza. “Quando c’è scirocco si fa sentire il leone” - annota La Marca. Si tratta di una bestia che fa bella mostra di sé ai Giardini evocando tutta la magia (ed il calore) della savana africana. E’ in questo contesto che si muove Lorenzo La Marca, giovane professore universitario costretto a vestire i panni del detective di lungo corso. Una sabato mattina - raggiunto come di consueto con una certa calma il suo Dipartimento di studi biologici e scientifici - si trova di fronte ad una scena drammatica: un cadavere appeso ad un albero oscilla agitato da piccole folate di vento. Lorenzo è il primo a rinvenire il corpo. Le strutture dell’Università, infatti, sono proprio accanto ai Giardini Botanici Comunali, vasti e ricchi di vegetazione, dai quali si può accedere agevolmente anche agli ambienti utilizzati per le attività didattiche e di ricerche. A pendere nell’aria, solo ed abbandonato, è Domenico Cannarozzo di settant’anni. Da sempre a presidio dell’area verde ha ottenuto, una volta raggiunta la pensione, di occupare la piccola casa che serviva un tempo per custodire gli attrezzi. “E’ una vera istituzione. Non c’è studente - racconta La Marca - che per l’identificazione delle piante selvatiche non sia passato per le sue mani. E, in termini meno metaforici, si dice, anche parecchie ragazze”. Una vera istituzione, certo, ma anche un uomo dal passato tenebroso. 

Da qui, da questo primo morto saltato fuori all’improvviso, si dipanano le piste di un’indagine che contempla - è facile immaginarselo - colpi di teatro, schermaglie e, soprattutto, invidie latenti e sempre nascoste. La polizia è subito coinvolta nell’azione sebbene non sia molto convincente ed efficace nei suoi interventi. Il commissario Spotorno, amico d’infanzia di Lorenzo La Marca, arranca fin dalle prime battute. Non è capace di individuare il disegno dietro al quale si nasconde la mano dell’assassino né tanto meno ha la pazienza (e, chissà, la volontà) di perseguire con dedizione le vie oscure dell’inchiesta. In un certo senso affida tutto il peso della ricostruzione del movente a Lorenzo il quale si fa trascinare in prima persona nello svolgimento della trama. Scoprirà altri cadaveri e non mancherà di inchiodare alle sue responsabilità il lucido colpevole di tanto dolore. Tutto si sviluppa nell’ambito ristretto del dipartimento universitario al quale afferisce il buon Lorenzo. Un ambiente che non ha nulla da invidiare ad un temibile covo di spie piene di rancore.

L’opera prima del palermitano Santo Piazzese, I delitti di via Medina Sidona, dà l’impressione di essere fin troppo legata al microcosmo siciliano facendo leva sul ben consolidato corollario di umori, immagini e profumi che hanno regalato tanta fortuna ad altri autori ancora sulla cresta dell’onda. Lo stereotipo culturale del Meridione, ed in particolare della cosiddetta “sicilianitudine” risulta, in realtà, un tema letterario piuttosto abusato, privo di novità evidenti e rimarchevoli. Piazzese costruisce una tela interessante che, però, sembra perdere di intensità là dove si recuperano motivi già letti ed immagazzinati. Fra l’immagine di una Sicilia massacrata ed umiliata dalla mafia e quella di una terra rigurgitante passione e gioia di vivere sarebbe il caso, forse, di insinuare un diverso modo di raccontare una regione carica di storia e di tradizione. 

11 aprile 2003

crlrm72@hotmail.com

Santo Piazzese, I delitti di via Medina Simonia, Sellerio Editore Palermo, pp. 291, € 11.

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