Fascismo: uno, nessuno e centomila. Un saggio in libreria
di Fulvia Galli della Loggia

E’ di questi giorni l’uscita in libreria del volume “Che cos’è il fascismo? Interpretazione e prospettive di ricerche”, curato da Alessandro Campi, professore di storia delle dottrine politiche all’Università di Perugia, ed edito da Ideazione editrice. Il volume non si limita a fornire una mera interpretazione del fascismo, di ciò che è stato ed ha rappresentato come movimento politico in sé, ma ne indaga, con saggi tutti inediti e originali, soprattutto lo sviluppo e le caratteristiche che ha assunto nei diversi contesti internazionali. E’ proprio la possibilità di affrontare il fenomeno fascismo attraverso uno studio di tipo storico comparativo che riesce a sciogliere annosi nodi legati a particolarismi nazionali e può offrirci una chiave di lettura unitaria di ciò che ne ha rappresentato l’immaginario idelogico: una visione d’insieme che individua il fascismo rimandandolo ad un’unicità di ideali e aspirazioni in una più ampia visione del mondo condivisa.

Il copioso volume - ben 466 pagine - è il risultato di una raccolta di 13 contributi redatti da accademici, studiosi ed esperti internazionali di questo tema. Dallo storico contemporaneista italiano, Emilio Gentile, allievo di Renzo De Felice, ad Anthony James Gregor, professore di scienza della politica all’Università di Berkley, da Ludovico Incisa di Camerana, ambasciatore ed esperto di storia politica internazionale a Juan J. Linz, Sterling professor di Politica e scienze sociali all’Università di Yale. E poi, ancora, Pierre Milza, professore di storia contemporanea all’Institut d’études politiques a Parigi (del cui intervento vi proponiamo un estratto), Domenico Settembrini, professore di Storia del pensiero politico all’Università di Pisa, Roger Griffin, che insegna Storia delle idee presso il Dipartimento di Storia della Oxford Brookes University, Roger Eatwell, professore di European politics all’Università di Bath nel Regno Unito, Hélgio Trinidade e Stein U Larsen, il primo professore di Scienza politica all’Università federale di Rio Grande do Sol, in Brasile, il secondo presso il Department of Comparative Politics dell’Università di Bergen in Norvegia. Per finire con Robert O. Paxton, professore di Storia dell’Europa contemporanea alla Columbia University di New York, Stanley G. Payne, docente presso l’Università del Wisconsin e Antonio Costa Pinto, che insegna Storia dell’Europa moderna all’Istituto di Scienze sociali a Lisbona, esperto soprattutto di fascismo portoghese.

Basta scorrere i titoli degli interventi per capire che nel suo intento editoriale il libro non vuole essere una raccolta antologica e variegata, ma partecipa di una finalità “globale” che, indagando ideologie, contesti e particolarismi storici, politici ed organizzativi nazionali riporta e riconosce al fenomeno fascismo una propria unicità storica. In questa visione ideologica vengono anche ricondotti movimenti politici attuali che pur non assimilabili in pieno al fascismo ne ereditano quella particolare interpretazione del mondo. Nel vasto campo delle più varie interpretazioni sul fascismo dell’ultimo secolo, il volume curato da Alessandro Campi per le edizioni di Ideazione rappresenta, quindi, una vera e propria novità che potrebbe aprire a nuove analisi interpretative di un fenomeno come il fascismo di cui si è molto parlato ma di cui si sente la necessità di un aggiornamento. 

14 marzo 2003
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