Un difensore della libertà

Murray Newton Rothbard ha avuto un percorso intellettuale e politico davvero particolare per un ebreo newyorkese della sua generazione. Nato a New York il 2 marzo 1926, dopo studi in matematica ed economia, consegue il dottorato alla Columbia University nel 1956 con una tesi di storia economica che diventa la sua prima monografia: The Panic of 1819 (New York, Columbia University Press, 1962). Nel volgere di un anno Rothbard dà alle stampe altre due opere fondamentali: Man, Economy, and State. A Treatise on Economic Principles (1962; Auburn, Ludwig von Mises Institute, 1993) e America’s Great Depression (1963; Auburn, Ludwig von Mises Institute, 2000). La prima è un trattato di economia teorica di mille pagine che si inserisce nel solco della Scuola Austriaca secondo gli insegnamenti di Ludwig von Mises, l’economista autore di Human Action (1949; trad. it. L’azione umana, Torino, Utet, 1959). La seconda è una spiegazione controcorrente della Grande Depressione del 1929, imputata all’artificiosa espansione del credito operata dalla mano pubblica.

Questo sfolgorante esordio nel mondo accademico – Rothbard aveva all’epoca trentasei anni – è preceduto da una frenetica attività sia scientifica sia divulgativa lungo tutti gli anni Cinquanta. Al contrario di molti coetanei provenienti dallo stesso milieu, il giovane Rothbard è un seguace della Old Right, quella corrente culturale e politica fiorita nella prima metà del secolo per affermare l’isolazionismo dell’America nelle relazioni internazionali e nei relativi conflitti e l’avversione all’intervento pubblico in economia. Gli alfieri di questa corrente, H.L. Mencken, Albert Jay Nock, Frank Chodorov, conobbero la sconfitta su entrambi i fronti con l’ingresso degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale e con il trionfo del New Deal di Franklin D. Roosevelt. Rothbard è tra i pochi a raccogliere la loro bandiera negli anni successivi alla fine del conflitto mondiale che segnano l’avvento della Guerra Fredda. Schierato a “destra”, Rothbard trova però i suoi più accesi avversari tra i conservatori che pur recependo l’importanza del mercato per una società libera predicano una politica estera fortemente aggressiva nei confronti dell’Unione Sovietica. 

Memore della lezione della Old Right, rafforzata dal magistero di Mises, Rothbard combatte la sua battaglia intellettuale contro i neo-cons e la loro deriva statalistica fatta di corsa al riarmo e controllo governativo della società. Per il giovane intellettuale newyorkese faceva fede l’insegnamento di Mises: il socialismo è impossibile e quindi è destinato al fallimento. Alla luce di questa premessa di natura teorica, l’America non doveva combattere – affidando sempre maggiori poteri al governo – un nemico che sarebbe crollato da solo. Si trattava di una posizione di grande coerenza ma marginale nel dibattito dell’epoca, coerenza e marginalità che avrebbero segnato tutta la vita intellettuale di Rothbard. In questi anni, Rothbard riesce anche a produrre alcuni importanti saggi metodologici, saldamente inseriti nella prasseologia misesiana ma non esenti da contenuti innovativi: Toward a Reconstruction of Utility and Welfare Economics (1956), In Defense of “Extreme Apriorism” (1957), The Mantle of Science (1960).

La carriera accademica vera e propria di Rothbard inizia nel 1966, con l’insegnamento di economia al Polytechnic Institute di Brooklyn. Solo nel 1986 verrà chiamato in un’università, quella del Nevada, a Las Vegas. La collocazione accademica consente a Rothbard di dedicarsi maggiormente alla ricerca scientifica e alla fondazione teorica del libertarismo. La produzione rothbardiana tiene il passo, infatti, con la nascita di un movimento politico destinato a diventare il terzo partito organizzato degli Stati Uniti: il Libertarian Party, appunto. Di questa formazione, nata nel 1971 e oggi in fase di riflusso, Rothbard è stato l’ideologo prima dell’abbandono alla fine degli anni Ottanta. Questa stagione della vita del pensatore newyorkese ha prodotto Egalitarianism as a Revolt Against Nature and Other Essays (1974; Second edition, Auburn, Ludwig von Mises Institute, 2000), Power and Market. Government and the Economy (Menlo Park, Ihs, 1970), For a New Liberty. The Libertarian Manifesto (1973; Revised edition 1978; San Francisco, Fox & Wilkes, 1994; trad. it. Per una nuova libertà. Il manifesto libertario, Macerata, Liberilibri, 1996), la storia in quattro volumi delle colonie americane prima dell’indipendenza, Conceived in Liberty (Arlington House, New Rochelle, 1975-1979).

Il contributo più importante dato da Rothbard al pensiero libertario è The Ethics of Liberty (Humanities Press, Atlantic Highlands, 1982; trad. it. L’etica della libertà, Liberilibri, Macerata,1996), trattato di filosofia politica che fonda la libertà sul concetto di natura umana come elaborato dalla tradizione del diritto naturale. L’infaticabile opera di organizzatore culturale ha portato Rothbard anche alla fondazione, nel 1977, di uno dei più importanti think tank americani, il Cato Institute, ora con sede a Washington, abbandonato però nel 1981. Da ultimo, la casa di questo grande pensatore ed attivista politico è stata il Ludwig von Mises Institute di Auburn, in Alabama. Murray Newton Rothbard si è spento nella sua casa di New York il 7 gennaio 1995. La morte ha lasciato incompiuta un’altra grande opera di questo instancabile difensore della libertà, una monumentale storia del pensiero economico; di An Austrian Perspective on the History of Economic Thought sono usciti solo i primi due volumi (Economic Thought Before Adam Smith e Classical Economics, Edward Elgar, Aldershot-Brookfiel, 1995).

La versione originale del contributo di Joseph Stromberg a questo dossier di “Ideazione”, Rothbard versus Rothbard: A False Dilemma, è disponibile on line sul sito di Llewellyn H. Rockwell, Jr. (www.lewrockwell.org). Il testo di Rothbard, Perché essere libertari?, apparve come editoriale su “Left and Right: A Journal of Libertarian Thought”, Volume 2, n. 3, Autumn 1966, pp. 5-10. La rivista, diretta da Rothbard e da Leonard Liggio, fu pubblicata tra il 1965 e il 1968, per complessivi 9 numeri. Why Be Libertarian? è stato ristampato in Egalitarianism as a Revolt Against Nature, pp. 239-245.

Altre opere tradotte in italiano

Economic Depressions: Their Cause and Cure (1969); trad. it. Le depressioni economiche: cause e rimedi, in Aa.Vv., Governi distruttori di ricchezza. La teoria austriaca del ciclo economico, Armando, Roma, 1997, pp. 51-73. Nations by Consent: Decomposing the Nation-State (1994); trad. it. Nazioni per consenso: decomporre lo Stato nazionale, in Ernest Renan-Murray N. Rothbard, Nazione, cos’è, a cura di N. Iannello e C. Lottieri, Leonardo Facco Editore, Treviglio, 1996, pp. 44-53. Individualism and the Philosophy of the Social Sciences (1979); trad. it. Individualismo e filosofia delle scienze sociali,Luiss Edizioni, Roma, 2001. “Per l’individuo, contro il Leviatano”, [mini-antologia rothbardiana] a cura di Roberta A. Modugno, Ideazione, III (1996), n. 5, pp.148-153. La libertà dei libertari, [raccolta di saggi] a cura di Roberta A. Modugno, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2000.

Studi in italiano sull’opera di Rothbard Luigi Marco Bassani, L’anarco-capitalismo di Murray Newton Rothbard, introduzione a Rothbard, L’etica della libertà, Liberilibri, Macerata, 1996, pp. XI-XLIII. Roberta Modugno, Murray N. Rothbard e l’anarco-capitalismo americano, Rubbettino, Soveria Mannelli, 1997. Stefania Mazzone, Stato e anarchia. Il pensiero politico del libertarismo americano: Murray Newton Rothbard, Giuffrè, Milano, 2000. Carlo Lottieri, Il pensiero libertario contemporaneo. Tesi e controversie sulla filosofia, sul diritto e sul mercato, Liberilibri, Macerata, 2001. Enrico Diciotti, Carlo Lottieri, Il libertarismo di Murray N. Rothbard. Un confronto, Siena, Dipartimento di Scienze storiche, giuridiche, politiche e sociali, 2002.

14 febbraio 2003

(da Ideazione 1-2003, gennaio febbraio)

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