I vini del Franco bevitore. La riscossa
del Rosso di Montalcino
di Franco Ziliani
Vita dura, ed ingrata, in ogni zona vinicola italiana, per i
cosiddetti "secondi vini", oscurati dalla notorietà, anche
internazionale, dei vini più blasonati prodotti in diverse zone
vinicole. Vita dura, in Valpolicella, per il Valpolicella, posto
in secondo piano dall'escalation dell'Amarone, per il Nebbiolo
delle Langhe ed il Roero, considerati solo fratellini minori del
Barolo e del Barbaresco, per i Terre di Franciacorta (o
Curtefranca, come dovremo abituarci a chiamarli), annichiliti
dalla vivacità, e dall'esuberanza, delle bollicine nobili targate
Franciacorta Docg. Anche in Toscana, dove il successo mediatico
dei vari Super Tuscan, targati Igt Toscana, rischia di fare
apparire meno importanti, e meno rappresentativi, titolati vini a
denominazione d'origine controllata come Carmignano, Chianti
Classico, Chianti delle Colline Senesi o dei Colli Fiorentini, ci
sono vini che meriterebbero maggiore considerazione e, che
meriterebbe di uscire dal cono d'ombra in cui sembrano averli
relegati i fratelli maggiori. Parlo del Rosso di Montepulciano,
secondo vino di una zona che sempre più s'identifica con il Vino
Nobile di Montepulciano, e soprattutto del magnifico Rosso di
Montalcino, cadetto del celeberrimo Brunello di Montalcino, al
quale non solo si dovrebbero finalmente attribuire i
riconoscimenti, commerciali e d'immagine, che pienamente merita,
ma che va considerato non più come un "brunellino", ma come un
vino dotato di statura, personalità e grandezza proprie.
Va benissimo, pertanto, celebrare come fa la rivista britannica
Decanter, nel numero di ottobre, il valore ed il superbo frutto
dei Brunello 1997, in una significativa degustazione di 102
campioni, dove tre vini ottengono il punteggio massimo di 5 stelle
e ben 31 di 4 stelle, ed è giusto e comprensibile fantasticare,
come molti hanno fatto, su cosa potranno essere i Brunello di
un'altra annata anticipatamente annunciata come storica, quale il
2000. In attesa di toccare con mano, e con naso e palato, quanto
strepitosi potranno essere i Brunello 2000, un segnale chiaro del
valore dell'annata e dell'acquisita, piena, indiscutibile maturità
d'espressione del Rosso di Montalcino, prodotto con le identiche
uve Sangiovese in purezza e sottoposto ad un affinamento in legno
di qualche anno inferiore, lo si può benissimo ottenere, con largo
anticipo, assaggiando gli ottimi Rosso millesimo 2000 (se ne sono
commercializzati 2.826.000 esemplari) attualmente in circolazione.
Vini bellissimi e godibilissimi, che riconciliano con il gusto
pieno e succoso del Sangiovese e ne esaltano l'eleganza e la
piacevolezza, molto più di quel riescono a fare molti Chianti
Classico, sempre più impegnati a seguire la strada dei vini
muscolari e potenti.
Tra i Rosso di Montalcino in assoluto più belli e rappresentativi
oggi disponibili voglio consigliarvi il Rosso della tenuta Il
Poggione, che amo per l'intelligente classicità dei suoi Brunello,
dovuta ad una proprietà che ha rispettato la storia e l'identità
di questo vino e alla validissima conduzione di un direttore come
Fabrizio Bindocci. Non è casuale, pertanto, che il Brunello 1997
del Poggione figuri tra i 31 vini a 4 stelle "highly recommended"
della degustazione di Decanter già citata. Il Rosso di Montalcino
è ottenuti da vigneti che hanno come minimo dieci anni d'età,
prodotto con una fermentazione tradizionale in rosso con
macerazione delle vinacce nel mosto condotta per dieci giorni a
temperatura controllata tra i 25 ed i 28 gradi, e con un
affinamento di circa 8 mesi in botti di rovere di Slavonia e di
Allier con capacità variante tra i 75 ed i 110 ettolitri seguito
da un riposo in bottiglia di sei mesi prima della
commercializzazione. Questo Rosso si presenta con un colore rubino
carico e profondo, di bella vivacità, con un naso freschissimo e
accattivante, dove accanto all'inconfondibile densità di un frutto
ben maturo appaiono le inconfondibili, e fini, note floreali del
Sangiovese che richiamano il gladiolo, il giglio e l'iris.
Bellissima anche la bocca, molto dolce, carnosa, ricca di polpa,
terrosa il giusto, caratterizzata da una splendida freschezza e
pulizia d'espressione, da un perfetto equilibrio tra frutto,
tannini, saldi ma ben levigati, struttura, acidità ben calibrata e
una sapidità quasi minerale, che è segno di razza e carattere. Se
è così buono il Rosso di Montalcino 2000 del Poggione, cosa
potranno essere mai il Brunello ed il Brunello riserva che
Bindocci ed i suoi collaboratori stanno pazientemente affinando
nelle cantine della Tenuta? Agli appassionati veri, che sanno
aspettare e che amano il Brunello vero, il piacere di scoprirlo
tra qualche anno.
6 dicembre 2002
Bubwine@hotmail.com
Tenuta Il Poggione, piazza Castello 14, S. Angelo in Colle - 53020
Montalcino, Siena. Tel. 0577 844029 - fax 0577 844165. Prezzo €
9.50.
E-mail:
ilpoggione@tin.it
www.tenutailpoggione.it
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