Libri. Una nuova vita a Istanbul
di Carlo Roma

"Un giorno lessi un libro e tutta la mia vita cambiò. Fin dalle prime pagine ne percepii a tal punto la forza che mi parve quasi che il mio corpo si staccasse dalla sedia e dal tavolo a cui sedevo per allontanarsene". E' Osman, giovane studente universitario ventiduenne, a raccontarci come muta radicalmente la sua pigra esistenza fatta di piccole abitudini di sempre. Siamo nella sterminata e bellissima Istanbul. In una strada del centro della città, fra i tanti articoli sparsi su una bancarella, c'è un libro in apparenza insignificante: sembra che sia stato lasciato lì per caso da un ignaro passante. Osman, incuriosito, lo compra. Lo lascia sulla sua scrivania per qualche giorno. Poi, spinto dal desiderio di leggerlo, lo comincia a sfogliare catturato dalle luce che esso emana. Non si alzerà dalla sua sedia se non dopo ore ed ore di approfondita e attenta meditazione. Le pagine che compongono lo scritto, in effetti, sono una miniera di informazioni, di idee preziose e dirompenti. Da questo momento in poi la vita di Osman subisce un'accelerazione improvvisa. Egli non sarà più quello di prima. Il mondo che gli ruota attorno, soprattutto, cambierà fisionomia. Lasciato il libro aperto sul ripiano della scrivania, dunque, Osman decide di andare alla ricerca della verità nascosta dietro quegli strani insegnamenti. Quando sua madre, una vedova chiusa nel suo appartamento attenta a seguire film e programmi d'intrattenimento, lo vede allontanarsi lo ferma e gli chiede intimorita: "Quando torni, ti aspetto? Non mi aspettare - risponde serio Osman - che poi ti addormenti davanti alla televisione".

Ora Osman frequenta l'università con uno spirito diverso. Dopo una notte insonne trascorsa a peregrinare lungo le strade addormentate del suo quartiere, si avvicina ad una compagna di studi apparsa improvvisamente nei corridoio della Facoltà. L'affascinante ed enigmatica Canan ha fra le mani un libro. Lo stesso libro che ha fatto perdere la testa al povero Osman. Le si avvicina e comincia a parlarle. Vuole entrare ad ogni costo - le dice - nel mondo inesplorato che si nasconde fra le pagine magiche. Lei, pallida e semplice, lo osserva con dolcezza e, con un tono sbrigativo gli pone l'ultima domanda, la più coinvolgente e forte: "Sfideresti la morte?" "La sfiderei" risponde convinto Osman. I due sono in un'aula vuota. Intorno a loro tutto è silenzio, poche voci si inseguono sullo sfondo. Canan, piano piano, si stringe a Osman e gli stampa un bacio d'amore sulle labbra. "Il giorno dopo mi innamorai. E quell'amore, sconvolgente quanto la luce che irradiava sul viso, dimostrò che la mia vita era ormai uscita dai suoi binari consueti" scrive Osman ricordando tutti gli eventi che lo hanno cambiato così profondamente. Quel bacio, in realtà capace soltanto di ingannarlo, segna l'inizio di un vero e proprio periodo di costanti spostamenti da un angolo all'altro della Turchia: Osman si trasforma, quindi, in un viandante inesausto. Solo o in compagnia della muta Canan, ritrovata dopo una sofferta separazione, Osman viaggia su improbabili pullman soggetti a sistematici incidenti insieme a passeggeri di ogni estrazione economica, fino a raggiungere la casa dell'unico che può aiutarlo a capire, un certo dottor Narin: un uomo che pare aver dialogato con i misteri svelati dal libro.

"Gli oggetti si interrogano a vicenda, si mettono d'accordo, si parlano sottovoce e stabiliscono una segreta armonia tra loro componendo una musica che noi chiamiamo mondo" fa dire Orhan Pamuk, l'autore turco di "La nuova vita", al dottor Narin in uno dei punti nodali della trama. In che cosa consiste, allora, la nuova vita paventata da Pamuk? In un confronto serrato anzi, per dir meglio, spietato fra il ricco Occidente e l'Oriente che, faticosamente, desidera convertirsi alla modernità. In questo senso, il volume che ha condotto alle perdizione molti dei suoi lettori più affascinati veicola il principio dell'emancipazione, della salvezza e del rinnovamento. Ma, allo stesso tempo, come è facile attendersi, la fonte di una probabile felicità porta con sé distruzione, morte, sofferenze e lutti senza fine.

22 novembre 2002

crlrm72@hotmail.com

Oraham Pamuk, "La nuova vita", Einaudi, pp.254, € 16,53.

 
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