I vini del Franco bevitore.
La varietà nobile del Riesling renano
di Franco Ziliani
Il suo blasone è indiscutibile, ma la maggioranza dei viticoltori,
anche nelle zone tradizionalmente e storicamente più evocate per
questo magnifico vitigno, l’area delle Doc Collio, Colli orientali
del Friuli, Isonzo e Aquileia, in Friuli Venezia Giulia, e poi il
Trentino, tende a riservargli sempre meno spazio in vigna. Unica
eccezione, in totale controtendenza, l’Alto Adige, dove questa
splendida e nobile uva sta riguadagnando terreno nelle
settentrionali Valle Venosta, (con splendidi esempi come i 2000 e
2001 Vinschgau Riesling di Castel Juval e Franz Pratzner
Falkestein, nonché di Oswald Schuster Befehlhof), e Valle Isarco,
dove è un esempio da imitare il Kaiton di Peter Plieger Kuenhof.
Grandissima varietà il Riesling renano, riconoscono i vignaioli e
i tecnici, (anche in Oltrepò Pavese, dove domina invece il
banalissimo Riesling italico, destinato in gran parte ad insipide
basi spumante Charmat): purtroppo si fa fatica a venderlo, ha poca
richiesta, è poco noto ed è un vino dal gusto troppo aristocratico
per gli orientamenti di oggi. Difficile dar loro torto, di fronte
a dati inoppugnabili che testimoniano come siano i vitigni
aromatici, (Sauvignon, Gewürztraminer e Müller Thurgau) e lo
Chardonnay i preferiti dai consumatori, ma il Riesling renano non
bisogna di certo abbandonarlo, vista la sua classe insuperabile,
dimostrata soprattutto in Germania e in Austria. A questa varietà
nobile, nonostante in Italia conosca innegabili difficoltà di
mercato e d’immagine, (e forse proprio per questo), bisogna
credere.
Spinto da questa consapevolezza, pur operando nell’area del
Barolo, di cui è uno dei migliori rappresentanti, Aldo Vaira,
vignaiolo intelligente e amico delle cose difficili (basta vedere
con quanta ostinazione cerca di rivitalizzare la tradizione della
Freisa e con quanta tenacia si dedichi al Dolcetto, quello vero)
ha deciso di fare qualcosa, nel suo piccolo, per il Riesling.
Così, dopo avergli dedicato, nel 1986, una parte del magnifico
vigneto Fossati, situato a 450 metri d’altezza, su terreni
parzialmente sabbiosi ed esposti ad est per moderare l’esposizione
ai raggi solari delle uve, si è deciso a produrre, dopo varie
prove, un suo Riesling, proposto sotto il cappello dell’ospitale
denominazione d’origine controllata Langhe bianco. Un Riesling di
stampo classico il suo, vinificato rigorosamente in acciaio in
serbatoi a temperatura controllata, dove si affina per circa sei
mesi prima dell’uscita sul mercato, ma che con l’annata 1999,
disponibile in 6000 esemplari, che potranno forse aumentare nelle
prossime vendemmie, ha raggiunto uno stile impeccabile, una
personalità sorprendente e una magnifica tipicità varietale,
soprattutto se si considera la differenza di latitudine, di clima
e di composizione del terreno con i famosi vigneti renani. Colore
giallo paglierino, con sfumature verdognole, luminoso e brillante,
manifesta un ricco e variegato bouquet aromatico, finissimo ed
elegante: note di pesca, albicocca, salvia, rosa, agrumi e fieno
secco, insinuanti, dense, incisive, e poi quegli accenni minerali,
di pietra focaia, e quasi di nafta, che rendono inconfondibile e
ci fanno amare tanto un Riesling di valore.
Al gusto, sapidissimo, ricco di carattere, di magnifica pulizia,
densità e lunghezza, continua lungo, persistente e ricco di nerbo,
equilibrato da un’acidità viva e freschissima, che crea
letteralmente l’acquolina in bocca e facilita in modo spettacolare
la beva. Un vino da palati esigenti, insomma. Splendido aperitivo,
perfetto sugli antipasti a base di pesce, su frutti di mare e
crostacei, ottimo su creme e sformati di verdure, diventa super,
servito freddo, ma non ghiacciato, maturo quanto basta, (regge
bene un invecchiamento anche di quattro, cinque anni e più), se
proposto in abbinamento a formaggi e a quelli di capra in
particolare. Il suo valore conferma un’evidenza: nel magnifico
terroir di Barolo, patria del Nebbiolo, si possono produrre, e
Aldo Vaira lo dimostra, anche dei magnifici vini bianchi. Non
certo per modificare la storia, la vocazione e l’impostazione di
questa storica terra da rossi, ma per rendere il giusto omaggio,
nella patria del più grande vitigno rosso italiano, messer
Nebbiolo, al principe dei vitigni austro-tedeschi, l’unico, vero,
grande, inimitabile Riesling, quello renano.
5 luglio 2002
Bubwine@hotmail.com
Azienda agricola G.D. Vajra, via delle Viole 25 loc. Vergne di
Barolo CN, Tel. 0173 56257 fax 0173 56345, gdvajra@tin.it.
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