Narrativa. Le correzioni di Jonathan Franzen
di Carlo Roma


Alfred e Enid Lambert risiedono a St. Jude, nel profondo e paludato Midwest degli Stati Uniti. Conducono un’esistenza riservata e in apparenza serena, al riparo dai clamori della costa occidentale. Dopo aver allevato con dedizione e amore Gary, Chip e Denise, dopo averli educati secondo i giusti principi sui quali si fonda una vita sana, equilibrata e saggia, attraversano le ultime stagioni della loro vita in attesa di qualche piccola e consolante soddisfazione. Sperano che i tre figli, come alberi oramai maturi, offrano finalmente i frutti desiderati: si illudono, per meglio dire, che il successo dei tre ragazzi, simile ad un’immagine riflessa di ciò che dovrebbe essere la felicità, possa proiettarsi su di loro e coprirli del tutto. Vorrebbero che l’educazione impartita non fosse dispersa con leggerezza ma tramandata ed osservata con convinzione. I loro giorni, però, al pari di quelli dei figli, sono ben diversi dai sogni coltivati soprattutto dalla madre Enid, strenuo baluardo della tradizione più rigorosa.

La finzione di un mondo perfetto in cui le sofferenza e le difficoltà si traducono in esaltanti vittorie nel solco di un’America bianca e puritana, si infrangono di fronte alla triste e deludente realtà. Fragilità emotiva e depressione latente, incessanti frustrazioni, malattia e cocenti delusioni professionali avvolgono, in una sequela ininterrotta di amarezze, le ore tristi di Alfred ed Enid. Alfred, da qualche anno, è in preda ai sintomi del morbo di Parkinson che limita le sue capacità e la sua autonomia. Un tempo figura determinante nelle dinamiche famigliari, ora chiuso in un opaco e freddo silenzio, Alfred si ostina a rifiutare i gravi effetti della patologia per la quale subisce umiliazioni sempre più evidenti. Infatti, “le grida di Alfred erano le grida di un governo non più in grado di governare”. Enid, stanca di assistere il marito senza alcun tipo di sostegno, crede ancora di poter celebrare i riti del Natale in compagnia di Gary, Chip e Denise stabilitisi da molti anni lontano da casa: le resta soltanto questo vago miraggio a simboleggiare le ore liete ed armoniose tramontate da tempo.

L’ansia, rappresentata da un campanello d’allarme che suona in continuazione, fa da sottofondo ai dialoghi, alle recriminazioni ed alle attese fiduciose della coppia. Un campanello che “suonava da così tanti giorni che ormai rimaneva sullo sfondo, tranne certe volte, la mattina presto, quando uno dei due si svegliava in un bagno di sudore e si accorgeva che squillava nella sua testa da tempo immemorabile”. La ripetitività e l’abbandono crescente, in casa Lambert, dunque, sono elementi imprescindibili della quotidianità. D’altra parte cosa attendersi, per esempio, da Chip, il secondogenito avviato ad una rapida e brillante carriera universitaria, se non uno scandalo a sfondo sessuale? Una volta bruciate le sue qualità con la prima studentessa capace di fargli gli occhi dolci, a Chip non resta che mascherarsi dietro una professionalità dagli esiti molto incerti. E cosa dire del matrimonio di Gary, tenace sostenitore dell’ordine morale e della solidità dell’istituzione familiare? Alto dirigente di banca, egli è inseguito da una forte depressione e dal senso della completa impotenza. E cosa pensare, da ultimo, di Denise che, incapace di sostenere il ritmo del suo fortunato impiego come chef in un ristorante di altissimo livello, finirà per intrecciare relazioni di dubbia moralità?

Il quadro che emerge dal nuovo libro di Jonathan Franzen “Le correzioni” non è affatto confortante. Tutte le deviazioni dal terreno della legittimità etica che si avvicendano nel corso della narrazione testimoniano i mutamenti strutturali che la società americana continua a subire. Ciascuno dei protagonisti cerca di recuperare, operando le correzioni del caso, la traiettoria più utile per aderire al rigore morale perduto. “Non ho mai veramente pensato in termini di trama - scrive Franzen - ma piuttosto del nesso storie - personaggi”. In quel nesso, nella spirale di cocenti delusioni e mortificazioni, descritta con uno stile leggero, venato da un umorismo stringente, è possibile leggere anche le nostre inevitabili battute d’arresto. Senza scoraggiarci troppo e pronti a ripartire.

5 luglio 2002

crlrm72@hotmail.com

Jonathan Franzen, "Le correzioni", Einaudi, pagg. 599, € 19,00.

 

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