Figli degli anni Settanta, senza storia e senza età
di Carlo Roma


Il giovane ed affermato Alberto e sua moglie Milena, donna affascinante e sensuale, a Firenze. Un matrimonio come tanti, bagnato da una fortuna apparente ed illusoria, da un successo facile e da una ricchezza vuota e fredda. Ma, al tempo stesso, ombrato da una superficialità latente, da una quotidianità stanca e ripetitiva in grado di condizionarli fino nelle corde più profonde del loro animo e dei loro desideri. Fino ad alimentare l'ambizione di imprimere alle loro giovani esistenze dei cambiamenti radicali e a nutrire la speranza di vivere in una dimensione diversa da quella alla quale erano abituati. Alberto è un alto dirigente della MediFuture, una grande compagnia farmaceutica americana. Sempre in viaggio per affari, mentre in taxi raggiunge l'aeroporto di Bogotà, sfugge ad un attentato tanto misterioso quanto casuale. Il suo rapporto con Milena si svolge, durante le sue assenze di lavoro, fra telefonate brevi, contatti fugaci e desideri repressi. D'altra parte, la bellezza mozzafiato di Milena le cui gambe "magrissime e sgraziate da trampoliere diventarono all'improvviso gambe perfette per la pubblicità delle calze" giustifica, agli occhi inquieti di Alberto, ogni sua iniziativa. "Ho comprato quella collana di Settepassi e l'ho pagata in contanti perché così mi facevano lo sconto" - racconta entusiasta Milena dal sua caldo e confortevole appartamento sul Lungarno di Firenze al marito lontano. "Non ti sei arrabbiato - aggiunge infine maliziosa - perché anche se mi vergogno un po' di questa cosa, sono molto felice".

La consuetudine fatta di piccoli gesti d'affetto, di un'intesa in apparenza cristallina e senza macchia, subisce però una rottura. Rientrato in Italia e costretto a risiedervi per un lungo periodo, Alberto assiste ai capricci della moglie dietro ai quali si nasconde la volontà di sottoporre il suo fisico ad un intervento estetico. Milena, infatti, benché dotata di un corpo da modella, flessuoso e ben proporzionato, non esita a rivolgersi ad una clinica di Milano per modificare i suoi connotati, già molto apprezzati ed ambiti. E' forse intenzionata a far colpo su qualche sconosciuto incontrato casualmente in palestra? "Niente e nessuno poteva impedirle di fare quello che voleva, uscire dalla camera, dall'appartamento, dal palazzo". Nulla può ostacolare la ferma convinzione di Milena a lasciare il marito, addormentato ed ignaro, e correre verso il sogno infantile, coltivato a lungo, di un'esperienza nuova ed inebriante. Il soggiorno a Milano, dunque, è il primo segno di un rapido affievolirsi dell'equilibrio sul quale i due avevano fondato il loro legame. Ma non si tratta semplicemente di un tradimento. In realtà, sia Milena che Alberto, nella lontananza e nella separazione, compiono un itinerario a ritroso alla fine del quale cercano di riappropriarsi dei valori, dei principi, dei sogni, delle esperienze che avevano ispirato la loro adolescenza, un'età ancora candida e davvero felice. Un'adolescenza, per quanto riguarda Alberto attraversata anticonformisticamente e fuori del coro.

La ricerca incessante di un senso efficace e pregnante da attribuire al corso delle cose, alla vita difficile di questi anni, si muove in un turbinio di eventi e di sensazioni mai provate da Alberto e Milena, i protagonisti di questo nuovo romanzo di Edoardo Nesi. Vicina ed irraggiungibile ad un tempo, nascosta dietro le pieghe più inesplorate della coscienza, la percezione della stabilità si confonde nei volti dei molti personaggi della vicenda narrata ai quali si chiede un esile filo di speranza e di serenità. Serenità difficile da conquistare e da gestire, unico vero banco di prova ed aspirazione - sembra ricordarci Nesi - per quanti inseguono ancora il mito della gioia piena.

24 maggio 2002

crlrm72@hotmail.com

Edoardo Nesi, Figli delle stelle, Bompiani, Milano, 2002, pp. 235 - € 13,43.

 

 

stampa l'articolo